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Esperto Risponde

Nel 1986 mi è stata diagnosticata

Nel 1986 mi è stata diagnosticata un'insufficienza aortica in occasione di una visita medica generale nell'azienda dove lavoro. Anche se l'assenza di sintomi di affaticamento o affanno mi hanno sempre permesso, insieme ad un costante normale livello pressorio (110/80), di svolgere attività di lavoro fisico e sportivo (non agonistico) anche continuativo ed intenso senza problemi, ho fatto controlli periodici da quella data.
ECOCARDIOGRAMMA (11/09/1986):
AORTA - separaz. lembi sigmoidei in sistole 27, diametro bulbo 37.
V.Sinistro - dim. telesist. 38, dim. telediast. 61, spess. par. post. 9.
Atrio sinistro: dim. telesist. 26.
Setto interventricolare: 8
Conclusioni: Insufficienza aortica di moderato impegno emodinamico da verosimile Aorta bicuspide.
PROVA DA SFORZO AL CICLOERGOMETRO (30/09/1986):
Con carichi tarati e crescenti partendo da 50W con aumenti successivi di 25W agni 3 min. Massimo lavoro eseguito 200W (pari a 3.12 W/Kg) per 60''. Max freq. cardiaca raggiunta 185/min pari al 97.36% per il gruppo di età. Prova interrotta per esaurimento muscolare. Prova: Normale. Conclusioni: DPR=31.45; Carico lavorativo totale=13350; Prova massimale normale; Elavato il carico tollerato.
TELECUORE (25/09/1990):
Non lesioni in atto. Ombra cardiovalscolare nei limiti.
Nel 1997, dopo essermi sottoposto ad intervento chirurgico di gastrectomia totale per adenocarcinoma gastrico, ho ridotto per circa un anno l'impegno in attività fisiche, che ho poi gradualmente ripreso
e svolgo tuttora con normalità, compatibilmente con una capacità in parte limitata dal quadro anemico-sideropenico derivante dal particolare intervento chirurgico subito.
ECOCARDIOGRAMMA (09/06/1997) - pre intervento chirurgico:
Classificazione: Insufficienza aortica- Aorta bicuspide;
Diagnosi: Insufficienza aortica lieve
Definizione funzionale ed emodinamica: AS di normali dimensioni. VS ai limiti superiori di norma con normale funzione sistolica (VTD 70ml/m2, FE 71%, M/V 1). Aorta bicuspide con rafe centrale ispessito. Doppler Aorta: reflusso +3%.
TAC TORACE (05/06/1997) - pre intervento chirurgico:
"...Dilatazione dell'aorta ascendente che, alla sua origine, misura 4.8cm di diametro, dilatazione anche dell'arto aortico."
TAC TORACE (04/12/1997) - post intervento girurgico:
"...Ectasia fusiforme dell'aorta toracica nel tratto acendente con diametro max di circa 5,5 cm. regolare il calibro della porzione
posteriore dell'arco, dell'aorta discendente e dell'aorta addominale nel tratto studiato."
TAC TORACE (03/06/1998)
"...Si segnala Ectasia dell'aorta toracica ascendente, con diametro massimo di circa 5,5 cm; regolare il calibro dell'aorta discendente e dell'aorta addominale nel tratto studiato."
TAC TORACE (15/12/99)
"...Si conferma ectasia dell'aorta ascendente, immodificata rispetto al precedente esame del 03/06/1998."
ECOCARDIOCOLORDOPPLER (10/11/2000)
V. SIN. di normali cinesi e dimensioni con segni di alterato rilasciamento. Degenerazione fibrocalcifica valvolare aortica, verosimilmente bicuspide, realizzante insufficienza valvolare aortica di grado moderato, ectasia del bulbo ad in maggior misura dell'aorta ascendente, iniziale degenerazione valvolare mitralica che presenta prolasso del lam, insufficienza tricuspidalica lieve."
TAC TORACE (03/06/2001)
"...Si segnala dilatazione aneurismatica dell'aorta ascendente che in sede sovravalvolare mostra diametro assiale di 5,5 cm, a livello della porzione dell'arco di 4.7 cm, in corrispondenza dell'arco 3.8 cm. Calibro dell'aorta discendente nei limiti (2,7 cm). calcificazione dei lembi valvolari aortici."
ECOCARDIOCOLORDOPPLER (Dicembre 2005)
Regolari diametrie cardiache; regolari spessori parietali e massa cardiaca indicizzata; regolare cinesi globale e segmentaria; funzione sitolica conservata (FE=0,70); pericardio indenne; bicuspidia aortica, con calcificazione delle cuspidi valvolari; dilatazione aneurismatica dell'aorta toracica ascendente con diametro assiale massimo di 5,5 cm circa.
Al doppler: Lieve insufficienza aortica (PHT=722msec); lieve insufficienza tricuspidalica. PAPS=34mmHg
TAC AORTA TORACICA senza e con MDC - (Dicembre 2005)
"...dilatazione aneurismatica dell'aorta toracica discendente con diametro assiale massimo di 5,5 cm circa nel tratto medio sopra bulbare; la dilatazione si estende cranialmente all'arco aortico che mostra un diametro assiale di 5 cm circa nel tratto prossimale. Pareti vasali regolari in assenza di calcificazioni. Aorta toracica discendente di calibro nei limiti, in assenza di lesioni parietali di significato patologico. Minute calcificazioni apprezzabili a livello della valvola aortica. Normale origine e pervietà dei tronchi apiartrici. Cavità pleuriche libere da versamento."
In questi ultimi controlli mi è stata consigliata una valutazione cardiochirurgica alla quale sto indirizzandomi. Considerando la mia persistente asintomaticità in questa patologia, Le chiedo una sua valutazione sul percorso che dovrò affrontare, considerando: eventuale timing chirurgico, tipologie e riusita dell'intervento oltre alla possibilità di interventi ricostruttivi per evitare l'assunzione post-operatoria di anticoagulanti. La ringrazio.
Risposta del medico
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L’indicazione chirurgica del paziente è certa e attuale e si basa sui diametri dell’aorta dalla radice all’arco che sono oltre i limiti considerati pericolosi per rottura o dissecazione in una valvola aortica normale. In questo caso vi è anche biscuspidia valvolare che è ormai dimostrato aumentare il rischio sopraddetto. Sono comprensibili le perplessità del paziente in quanto asintomatico ma in questo caso i sintomi quando compaiono coincidono con l’evento drammatico della rottura aortica, gravata da alta mortalità e morbilità. L’intervento è quindi quello della sostituzione dell’aorta ascendente con due variabili da considerare l’estensione all’arco e l’eventuale sostituzione valvolare. Entrambe modificano in modo sostanziale il rischio chirurgico e la prognosi del paziente ma devono essere valutate dal cardiochirurgo con la visione diretta del paziente e degli esami praticati considerando anche il rischio di eventuali nuovi interventi a distanza. (in particolare sulla valvola che sembra funzionalmente sufficiente ma anatomicamente molto alterata).
In sintesi il paziente non perda tempo a rivolgersi ad un cardiochirurgo di sua fiducia perché il rischio maggiore oggi è quello di non farsi operare
Risposto il: 30 Dicembre 2005