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Gli integratori possono favorire il cancro alla prostata?

Gli esperti consigliano di seguire un'alimentazione ricca di antiossidanti ma di evitare i concentrati.
Il cancro alla prostata rappresenta il più frequente Tumore maligno solido nella popolazione maschile e la terza causa di morte oncologica. Ma un’arma per combattere questo big killer esiste e si chiama dosaggio ematico dell’Antigene Prostatico Specifico. Il test del PSA sarebbe in grado di ridurre del 29% la mortalità per Cancro alla prostata. Lo confermano i dati emersi da un recente studio condotto presso l’Università di Rotterdam e presentati nei giorni scorsi preso il Centro Diagnostico Italiano.
È bene ricordare che uno studio americano è giunto alla conclusione opposta, e cioè che il test del PSA non sarebbe particolarmente utile per diagnosticare precocemente il tumore prostatico. Tuttavia, hanno spiegato gli esperti, vale la pena di prendere in considerazione i risultati dello studio europeo che pongono questo screening in prima linea nella lotta contro il Cancro alla prostata.

Nella stessa sede è stato presentato anche uno studio condotto da Paolo Gontero della Clinica urologica universitaria che ha messo in luce il possibile legame tra sviluppo del tumore alla prostata e assunzione di integratori. Al contrario di quanto si è sempre creduto, alcune sostanze, come il selenio o il licopene o alcuni estratti del tè verde, non proteggerebbero dall’insorgenza della malattia ma ne favorirebbero la comparsa.
Ad essere arruolati in questa ricerca sono stati alcuni pazienti affetti da malattie pre-tumorale della prostata. Si tratta di una condizione che comporta un maggiore rischio di sviluppare un tumore alla prostata. Un gruppo di pazienti ha ricevuto per sei mesi pillole contenenti alte dosi di selenio, licopeni e polifenoli; l’altro invece ha ricevuto un placebo. Le sostanze attive sono risultate essere collegate ad un aumento di tre volte della probabilità di sviluppare il cancro.

Un risultato che ha sorpreso i ricercatori che quindi hanno condotto analisi genetiche per capirne le ragioni. È così emerso che nei soggetti che avevano assunto integratori risultavano esserci delle modificazioni genetiche anomale, probabilmente causate proprio dall’azione di queste sostanze.

Resta il fatto che un’alimentazione ricca di antiossidanti è realmente efficace per prevenire un gran numero di malattie, tumori compresi ma l’azione di un concentrato di antiossidanti non comporta necessariamente dei benefici.

Fonte:
Ansa.it

 
Ultimo aggiornamento: 05 Ottobre 2015
3 minuti di lettura

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