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Esperto Risponde

Buongiorno! vi scrivo per chiedervi informazioni

Buongiorno! Vi scrivo per chiedervi informazioni sul seguente caso: un mio parente (un uomo di 50 anni) ha avuto nel gennaio 2003 un grave Infarto miocardico che ha apportato un danno al Cuore per oltre metà delle sue funzioni: infatti dagli esami e dalla cartella clinica attuale risulta che il cuore è debole e funziona al 35%. Per quanto riguarda le cure, il soggetto assume 5 farmaci giornalieri stabiliti dai cardiologi presso cui è in cura. Arrivo al punto: questo signore nell'ultimo anno ha avuto problemi familiari di cui vi do un accenno: la figlia ha rischiato di essere quasi uccisa e tuttora il marito della figlia non la lascia in pace, in più c'è una bambina di solo 1 anno da accudire; in tutto ciò le forze del'ordine non possono far niente... e inoltre ci sono problemi economici da risolvere (casa, mantenimento). Proprio per assolvere ai problemi economici, questo mio parente sta comunque lavorando (come camionista, il lavoro che ha sempre fatto), nonostante i medici lo sconsiglino. I cardiologi dopo l'infarto gli han consigliato di fare una vita tranquilla, ma ciò non è stato possibile e non lo è tuttora dato la situazione familiare. Arrivo al punto della mia domanda. Questo mio parente ha delle crisi che gli vengono sempre di notte o comunque tarda serata e consistono in tachicardia, sudore molto abbondante, sensazione che il cuore stia per " scoppiare", torpore al corpo da non riuscire a muoversi. Queste crisi durano circa dai 15 ai 45 minuti. E non sono riconducibili a nessun motivo ricorrente che spieghi le crisi; inoltre non accadono con periodi precisi ma variano (cioè possono verificarsi come una volta a settimana, o ogni 10 giorni come una volta al mese). I cardiologi dicono che è la debolezza del cuore che causa i sintomi, ma c'è da dire che i medici non conoscono la situazione familiare del paziente. Io ho pensato a attacchi di panico. Secondo voi è possibile? Il mio parente non ne vuol sapere di questa ipotesi, perchè secondo lui è tutto legato al cuore e ha paura di queste crisi perchè prima o poi pensa che siano letali. Scusate per la lunga esposizione, Vi sarei grata se mi rispondeste riguardo alla mia IPOTESI di attacchi di panico. Grazie mille! Veronica.
Risposta del medico
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Nella descrizione della situazione mancano alcuni dati fondamentali: in mancanza di ogni accenno al riguardo si deve supporre che i cardiologi curanti abbiano valutato con una coronarografia la possibilità di eseguire una rivascolarizzazione e che l’abbiano esclusa. Rimane quindi solo la terapia medica, alla quale deve essere affiancato uno stile di vita che non sottoponga il paziente a pesanti stress (purtroppo questo non è sempre possibile). L’ansia e la depressione possono essere dei fattori aggiuntivi ed aggravare il malessere del paziente, ma appare verosimile quanto dicono i cardiologi curanti.
Risposto il: 15 Ottobre 2004