Gentile collega,
La ringrazio per la valutazione positiva del nostro sforzo editoriale ma ancora più Le sono grato per il suo contributo, frutto di 25 anni di esperienza professionale evidentemente appassionata.
Le problematiche da Lei evidenziate fanno chiaramente riferimento al tema trattato in questo numero di Filodiretto.
Ha ben colto, infatti, un aspetto molto importante della relazione medico-paziente: la potenzialità patogena (in senso sia ansiogeno che depressogeno) di comportamenti medici presupponenti, direttivi, basati unicamente su propri giudizi o modi di vedere oppure, incompleti o assenti nella corretta informazione del paziente.
Tutto ciò non può non essere causa di reazioni psicologiche del paziente con lo sviluppo di sommovimenti emotivi che possono evolvere (anche sulla base di componenti personali, sociali, ecc.) in disturbi ansiosi o affettivi, spesso importanti e comunque sempre implicanti alterazioni della qualità di vita del paziente.
a cura del Dott. A. Castellani