La paura è un’emozione potente e utile. È stata selezionata dall’evoluzione della specie umana per permettere di prevenire i pericoli ed è quindi funzionale a evitarli. La paura è funzionale se è in grado di farci avere reazioni comportamentali idonee alle minacce dell'ambiente circostante.
Ma in questa età moderna sono sempre più rari i pericoli che possono essere conosciuti attraverso l'esperienza diretta. Grazie al potere della comunicazione dei mass media e dei social network, possiamo conoscere in anticipo i pericoli di vario genere che avanzano nel nostro territorio. Ma molto spesso le notizie vengono comunicate con informazioni che possono essere fraintese dalla nostra mente, sottostimandole o attribuendogli eccessiva importanza. Molto spesso, però, le persone di fronte a notizie che annunciano situazioni pericolose o rischiose, reagiscono con un eccesso di paura. A volte questa paura può superare i limiti e trasformarsi in panico danneggiando l'equilibrio della persona.
Per spiegare questo meccanismo, basti pensare che dopo lo storico 11 settembre, il panico degli statunitensi per il volo in aereo fu tale che molti decisero di evitare di volare, prediligendo lo spostamento in auto. Nel periodo successivo, le statistiche rivelarono che sulle strade morì il doppio delle persone a causa di incidenti stradali, rispetto a quelle che viaggiavano sugli aerei. Il panico si era tradotto in scelte individuali comportamentali controproducenti che, aggregate, divennero un danno collettivo.
Si ha più paura dei fenomeni sconosciuti, rari e nuovi, e la diffusione del Coronavirus ha proprio queste caratteristiche. Per evitare che le paure siano sproporzionate e creino forme di ansia individuale e di panico collettivo, le persone devono informarsi andando a ricercare le informazioni dalle fonti autorevoli, evitando la ricerca di notizie qualunquistiche che molto spesso sfociano in fake news. Inoltre seguire le linee guida comportamentali date dagli organismi preposti, senza prendere iniziative individuali che possano nuocere indirettamente anche agli altri e soprattutto senza mobilitare comportamenti razzisti e personalismi inadeguati ad una situazione che necessita solo e soltanto di informazioni corrette e chiare.