Roma, 5 ago. (AdnKronos Salute) - "Basta con la violenza contro i medici! Gli operatori sanitari non devono scontare il prezzo di cattive organizzazioni, carenze strutturali, financo dello sdoganamento di comportamenti aggressivi e prevaricatori che sembrano ormai socialmente accettati. Risulta urgente l'adozione di valide soluzioni volte a garantire la sicurezza dei medici, degli infermieri, degli operatori sanitari e, di conseguenza, dei cittadini". È arrabbiato, oltre che amareggiato, il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, raggiunto dalla notizia delle due aggressioni avvenute ieri al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma. Anelli lancia una richiesta d’intervento al ministro dell'Interno Matteo Salvini, chiedendo "l'istituzione di presidio fisso di polizia in ogni pronto soccorso".
"Ribadiamo - afferma infatti Anelli - la necessità di istituire un presidio fisso di polizia in ogni pronto soccorso, al fine di garantire la sicurezza, l’ordine pubblico e l'incolumità dei cittadini e degli operatori medico- sanitari - continua il presidente Fnomceo - Rivolgiamo in tal senso un'esplicita richiesta d’intervento al ministro Salvini nell’ambito del ddl Sicurezza attualmente all’esame del Senato. Rinnoviamo inoltre l'invito a tutto il Parlamento affinché voglia al più presto licenziare il Disegno di Legge d’iniziativa governativa numero 867, sulla Sicurezza degli operatori esercenti le professioni sanitarie. La disciplina di tale materia non può infatti più attendere".
"Apprezziamo, dall’altra parte, la volontà del ministro della Salute Giulia Grillo di introdurre nuovi modelli organizzativi nel pronto soccorso", continua Anelli.
"Tale cambiamento, indubbiamente necessario e urgente, non può però prescindere dall’aumento di organico. In particolare, essendo il medico l’unico professionista che ha le competenze necessarie per fare una diagnosi e, di conseguenza, una prescrizione, non si può concepire nessun cambiamento organizzativo senza tenere in debito conto una congrua presenza di medici, anche assumendo gli specializzandi degli ultimi anni. Né si può pensare - prosegue Anelli - di demandare atti per loro natura non delegabili, quali appunto la diagnosi e la prescrizione, ad altre figure professionali o ad algoritmi".
"Ribadiamo pertanto la nostra richiesta di essere coinvolti in tutti i processi decisionali che riguardino queste nostre competenze e responsabilità, nell’ottica di sistemi sanitari che perseguano obiettivi di salute", conclude.
"Ribadiamo - afferma infatti Anelli - la necessità di istituire un presidio fisso di polizia in ogni pronto soccorso, al fine di garantire la sicurezza, l’ordine pubblico e l'incolumità dei cittadini e degli operatori medico- sanitari - continua il presidente Fnomceo - Rivolgiamo in tal senso un'esplicita richiesta d’intervento al ministro Salvini nell’ambito del ddl Sicurezza attualmente all’esame del Senato. Rinnoviamo inoltre l'invito a tutto il Parlamento affinché voglia al più presto licenziare il Disegno di Legge d’iniziativa governativa numero 867, sulla Sicurezza degli operatori esercenti le professioni sanitarie. La disciplina di tale materia non può infatti più attendere".
"Apprezziamo, dall’altra parte, la volontà del ministro della Salute Giulia Grillo di introdurre nuovi modelli organizzativi nel pronto soccorso", continua Anelli.
"Tale cambiamento, indubbiamente necessario e urgente, non può però prescindere dall’aumento di organico. In particolare, essendo il medico l’unico professionista che ha le competenze necessarie per fare una diagnosi e, di conseguenza, una prescrizione, non si può concepire nessun cambiamento organizzativo senza tenere in debito conto una congrua presenza di medici, anche assumendo gli specializzandi degli ultimi anni. Né si può pensare - prosegue Anelli - di demandare atti per loro natura non delegabili, quali appunto la diagnosi e la prescrizione, ad altre figure professionali o ad algoritmi".
"Ribadiamo pertanto la nostra richiesta di essere coinvolti in tutti i processi decisionali che riguardino queste nostre competenze e responsabilità, nell’ottica di sistemi sanitari che perseguano obiettivi di salute", conclude.
Ultimo aggiornamento: 05 Agosto 2019
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