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Alimentazione: studio, per vegani meno rischi cuore ma più ictus

Roma, 5 set. (AdnKronos Salute) - La dieta vegetariana, ma anche quella vegana e quella 'pescetariana', sono associate a un minor rischio di malattie
Roma, 5 set. (AdnKronos Salute) - La dieta vegetariana, ma anche quella vegana e quella 'pescetariana', sono associate a un minor rischio di malattie coronariche rispetto alle diete che includono carne, suggeriscono i risultati di un grande studio britannico pubblicato su 'The Bmj'. Eppure, dopo una ricerca che pochi giorni fa aveva messo in correlazione la dieta vegana con possibili danni allo sviluppo cerebrale per la carenza di una sostanza chiamata colina, gli esperti hanno anche scoperto che i vegetariani e i vegani corrono un rischio maggiore di ictus rispetto agli amanti delle bistecche: i ricercatori suggeriscono che questo potrebbe essere causato da bassi livelli ematici di colesterolo totale o un basso apporto di determinate vitamine.
Negli ultimi anni, sempre più persone si sono 'convertite' alle diete vegetariane e vegane, sia per i benefici di salute, sia per le preoccupazioni legate all'ambiente e al benessere degli animali. Ma la reale portata dei potenziali benefici e rischi per la salute di queste diete è ancora sotto esame. Un team di ricercatori dell'Università di Oxford ha utilizzato i dati dello studio Epic-Oxford per esplorare i rischi di malattia coronarica e ictus nei 'carnivori', nei 'pescetariani' (coloro che mangiano un po' di pesce, ma non carne) e nei vegetariani per un periodo di 18 anni. Lo studio includeva informazioni su 48.188 persone (età media 45 anni) arruolate tra il 1993 e il 2001 senza alcuna storia di malattia coronarica o ictus. Sono stati quindi raggruppati in mangiatori di carne (24.428), di pesce (7.506) e vegetariani, tra cui vegani (16.254).
Sono stati registrati 2.820 casi di malattia coronarica e 1.072 casi di ictus durante il periodo di studio, inclusi 519 casi di ictus ischemico (quando un coagulo di sangue blocca il flusso di sangue e ossigeno al cervello) e 300 casi di ictus emorragico. Dopo aver tenuto conto di fattori potenzialmente influenti, come l'anamnesi, il fumo, l'uso di integratori alimentari e l'attività fisica, è emerso che i pescetariani e i vegetariani hanno un rischio di problemi alle coronarie del 13% e del 22% inferiore rispetto ai 'carnivori', rispettivamente. Questo equivale a 10 casi in meno di malattia coronarica nei vegetariani rispetto ai mangiatori di carne ogni 1000 persone in 10 anni. La differenza potrebbe essere almeno in parte dovuta a un indice di massa corporea inferiore e a tassi più bassi di ipertensione, colesterolo alto e diabete legati a queste diete, affermano gli autori.
Al contrario, i vegetariani e i vegani hanno un rischio di ictus maggiore del 20% rispetto a chi consuma carne, equivalenti a tre casi di ictus per 1000 persone in più, in 10 anni, principalmente a causa di un più alto tasso di ictus emorragico. Vegetariani e vegani avevano livelli di colesterolo e di alcuni nutrienti come la vitamina B12, il che potrebbe spiegare questi risultati, suggeriscono gli autori dello studio, che è comunque "osservazionale e, come tale, non può stabilire il nesso causa-effetto. E i risultati potrebbero non essere ampiamente applicabili perché si basano principalmente su cittadini europei bianchi", avvertono.
Ultimo aggiornamento: 05 Settembre 2019
3 minuti di lettura

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