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Ricerca: editing genetico usato per la prima volta in provetta

Roma, 20 apr. (AdnKronos Salute) - Gli scienziati del Gene Editing Institute del Christian Care Health System nel Delaware (Usa) hanno sviluppato uno
Roma, 20 apr. (AdnKronos Salute) - Gli scienziati del Gene Editing Institute del Christian Care Health System nel Delaware (Usa) hanno sviluppato uno strumento di modifica genetica potenzialmente rivoluzionario: potrebbe consentire di prelevare frammenti di Dna estratto dalle cellule umane, metterli in una provetta e, in base a un nuovo studio pubblicato oggi sul 'Crispr Journal', elaborare in modo rapido e preciso più cambiamenti nel codice genetico. In pratica si tratta del primo metodo di editing genetico 'senza cellule', ossia in vitro.
Un avanzamento - spiegano gli esperti - che potrebbe avere impiego immediato come strumento diagnostico, replicando le mutazioni genetiche che si possono rilevare, ad esempio, nei tumori: queste possono differire da paziente a paziente, e la capacità di identificare rapidamente la mutazione corretta, che colpisce un singolo paziente, può consentire ai medici di implementare una strategia di trattamento molto più mirata.
"Con questo nuovo passo avanti, saremo in grado di lavorare su colture di laboratorio e realizzare modifiche geniche in meno di un giorno, riducendo significativamente il tempo necessario per la diagnostica e aumentando la precisione", spiega Eric Kmiec, direttore del Gene Editing Institute e autore principale dello studio. "Un fattore particolarmente importante per la diagnostica collegata alla cura del cancro, in cui il tempo è fondamentale".
Fra le caratteristiche chiave del nuovo strumento Crispr c'è l'uso della proteina Cpf1, più recentemente denominata Cas12a, che funziona essenzialmente come 'forbice' per tagliare e inserire una linea mirata di codice genetico. Il Gene Editing Institute sta ora lavorando per trasporre il 'Crispr-Cpf1' su un chip per computer con un partner commerciale impegnato nella diagnostica oncologica.
Ultimo aggiornamento: 20 Aprile 2018
2 minuti di lettura

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