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Ricerca: Padova, maxi frode fiscale da 45mln, oltre 200 indagati

Roma, 25 lug. (AdnKronos Salute) - Maxi frode per 45 milioni di euro nel settore della ricerca scientifica, realizzata tramite l'emissione di false
Roma, 25 lug. (AdnKronos Salute) - Maxi frode per 45 milioni di euro nel settore della ricerca scientifica, realizzata tramite l'emissione di false fatture per far ottenere ad aziende indebiti crediti d' imposta. Sono oltre 200 gli indagati nell'inchiesta per frode fiscale condotta dalla Guardia di Finanza di Padova, che ha eseguito 200 decreti di perquisizione in 38 province italiane. L'operazione - frutto di un'azione investigativa diretta dalla Procura patavina e condotta dal nucleo di Polizia economico-finanziaria di Padova attraverso attività d’indagine durate due anni - ha portato a individuare un'associazione per delinquere composta dagli amministratori e dal consulente di un network di società padovane, finalizzata all'illecita fruizione di agevolazioni fiscali riconosciute dallo Stato a fronte di investimenti in ricerca scientifica.
Tali agevolazioni fiscali consistono in un credito d’imposta (originariamente nella misura del 90%, poi ridotta al 50% a partire dal 2015) a favore delle società che avessero sostenuto costi o finanziato progetti di ricerca in Università o in enti pubblici di ricerca. Accanto ai soggetti istituzionalmente preposti a tale scopo, la norma considerava 'soggetti finanziabili' anche i cosiddetti 'organismi di ricerca', vale a dire soggetti che svolgono, senza scopo di lucro, attività di ricerca di base, di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale, diffondendone i risultati mediante l'insegnamento, la pubblicazione o il trasferimento di tecnologie.
I molteplici elementi probatori, raccolti nel corso delle indagini e nel corso di una verifica fiscale e del settore contrasto illeciti della Divisione contribuenti dell’Agenzia delle Entrate, hanno consentito di accertare che la società capogruppo, spendendo la propria qualifica di 'organismo di ricerca' accreditato, ha fatto ottenere ai propri committenti, attraverso la falsa fatturazione di servizi di ricerca e sviluppo, il diritto di vantare crediti d’imposta non spettanti, in alcuni casi oggetto di compensazioni con altri tributi, per un importo quantificato in oltre 45 milioni di euro.
Ultimo aggiornamento: 25 Luglio 2019
2 minuti di lettura

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