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Esperto Risponde

Sincope vaso vagale

A dicembre in seguito a uno svenimento con conseguente caduta a terra, di cui non ho nessun ricordo, ho riportato un trauma cranico con ferita sul cuoio capelluto. Al pronto soccorso mi hanno dimesso con una diagnosi di verosimile sincope vaso vagale. Dopo circa un mese che ho ripreso il lavoro, ho iniziato ad avere disturbi come giramenti di testa, vertigini, nausea e stato confusionale. Ho iniziato a fare tutti gli accertamenti indicati nella cartella clinica del ps., tra cui holter cardiaco e doppler alle carotidi da cui non è risultato nulla di che. Poi ho effettuato una risonanza magnetica cerebrale smc il cui esito è stato il seguente: presenza di alcune aree di alterato segnale, iperintense in DP e T2, localizzate nel contesto della sostanza bianca periventricolare e sottocorticale biemisferica, per cui si consiglia correlazione con ulteriori dati clinico-anamnestici per escludere genesi vascolare ischemica o vasculitica. Successivamente ho eseguito un ecocardiogramma, dopo il quale mi è stato consigliato di effettuare il bubble-test da cui è risultato il passaggio di una minima quantità di microbolle durante la manovra di valsalva dx-sin. Tenga conto che da dicembre ad oggi periodicamente ho problemi di continuo senso di svenimento, che a volte mi vede costretta a lasciare il lavoro e mi porta ad avere difficoltà anche alla guida. Dalla visita neurologica fatta ad aprile mi è stato solo consigliato riposo, dicendomi che questi sono gli effetti del trauma cranico. A maggio ho avuto un altro episodio di svenimento con perdita di urina, avvenuto di notte dopo essermi alzata perchè avevo tachicardia che non mi passava. A giugno ho effettuato una visita dal cardiologo, il quale mi ha prescritto la cardioaspirina e mi ha consigliato il tilt test, eseguito pochi giorni fa con esito positivo su stimolazione farmacologica. Ad agosto, poichè mi continuava da giorni il senso di svenimento, sono andata da un'altra neurologa, la quale oltre a consigliarmi un elettroencefalogramma in caso di tilt test negativo, mi ha assicurato che non c'è stata un'ischemia. Ora quello che mi chiedo è se non sia il caso di valutare meglio la questione della pervietà del forame e se è possibile che da una risonanza fatta senza mezzo di contrasto sia possibile escludere con sicurezza che io non abbia avuto un' ischemia, considerato che sul referto è stato scritto proprio di effettuare altri esami per escludere questa eventualità. Mi scuso per essermi dilungata, ma da dicembre posso dire di non aver avuto più una vita normale, ho fastidi alla testa, a volte la sento pesante e convivo con la paura di svenire all'improvviso e vorrei sapere se è il caso che io faccia altri accertamenti. Cordiali saluti
Risposta del medico
Specialista in Neurologia e Fisiatria
La presenza di alterazioni a carico della S.B. di possibile origine vascolare ischemica impone l'esecuzione di accertamenti per valutare la presenza di una eventuale situazione di trombofilia che, associata alla persistenza del forame ovale, potrebbe giocare un ruolo. Andrebbero anche eseguiti gli esami per escludere una vasculite cerebrale, visto il referto della RM. Gli episodi di perdita di coscienza sembrano di tipo sincopale, vista anche la positività del tilt test. Condivido comunque con la sua neurologa l'opportunità di effettuare anche un esame EEG. Uno specialista in Neurologia con competenza neuro-vascolare è certamente in grado di prescriverle gli esami necessari.
Risposto il: 01 Ottobre 2019