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Esiste una cura per il Morbo di Parkinson?

Esiste una cura per il Morbo di Parkinson?

Controlli e incontri in occasione della Giornata Nazionale del Parkinson.
In questo articolo:

Una malattia considerata "rara"

Il movimento, o meglio le anomalie e le difficoltà nei movimenti, è uno dei talloni d'Achille delle persone che convivono con il morbo di Parkinson, malattia alla quale il 28 novembre è dedicata una Giornata di sensibilizzazione nazionale.
Gli esperti concordano: di Parkinson non si parla abbastanza. Colpisce circa 250mila persone in Italia e viene considerata una malattia rara, ma la sua incidenza sembra essere destinata ad aumentare visto che ogni anno si registrano circa seimila nuovi casi.

Sostenere la ricerca e sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni significa lavorare al fianco di persone ancora giovani (a dispetto di quanto si crede la malattia colpisce in un caso su cinque persone under 50) che scoprono di avere il Parkinson e che sperano di avere presto a disposizione una cura.

La cura oggi ancora non c'è, e l'impegno e gli sforzi dei professionisti, dei pazienti e dei loro familiari è teso soprattutto ad aiutare chi soffre di Parkinson affinché ricevano un'adeguata assistenza e possano vivere nel modo migliore possibile.

La cura che non c'è

I massimi esperti italiani denunciano che, nonostante la ricerca neurologica nel nostro Paese sia di primo livello, la cura definitiva per il Parkinson ancora non esiste, quindi si punta alla Riabilitazione che può dare risultati promettenti, associata alle terapie farmacologiche.

La Giornata Nazionale Parkinson 2015

La Giornata Nazionale del Parkinson 2015 - organizzata e promossa da ACCADEMIA LIMPE-DISMOV e Fondazione LIMPE per il Parkinson onlus – ha come tema centrale l’importanza del movimento nella prevenzione e nella terapia del Parkinson. La malattia viene spesso associata solo al tremore ma in realtà questo è solo uno dei suoi sintomi, che si presenta insieme a rigidità, lentezza dei movimenti, alterazioni della postura, difficoltà nel camminare e perdita di equilibrio. Tutti elementi che aumentano il rischio per i pazienti con Parkinson di cadere.

Che cos'è la FOF

La paura di cadere è una delle più frequenti tra i parkinsoniani, al punto tale che diventa una vera e propria sindrome chiamata FOF (acronimo di Fear of Falling).
Uno dei massimi esperti italiani di Parkinson, Giovanni Abbruzzese, ha condotto uno studio finalizzato a individuare i principali fattori predittivi e associati al rischio di caduta.
I risultati conclusivi mostrano che età, durata e gravità di malattia, stato cognitivo, presenza di disturbi del cammino, presenza di Ansia e depressione sono tutti fattori predittivi di un alto rischio di caduta che può comunque essere ridotto agendo, ad esempio, sullo stile di vita, facendo movimento fisico, praticando esercizi intensivi come la camminata nordica con bastoni, il training su tapis roulant o la deambulazione con sostegno antigravitario ascellare o pelvico.

Ultimo aggiornamento: 29 Novembre 2019
3 minuti di lettura

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