L'intervento, effettuato in anestesia generale, consiste sostanzialmente nell'asportazione del primo tratto dell'uretere (giunto pielo-uretereale) che risulta ristretto molto verosimilmente su base congenita. Talora si asporta anche una parte del bacinetto renale, se questo è esageratamente dilatato. La ricostruzione avviene in modo da permettere un più facile deflusso dell'urina. Durante l'intervento viene inserito un tubicino (stent) che collega il rene con la vescica, da mantenersi in sede per 30-40 giorni. Oggigiorno l'intervento viene perlopiù eseguito in laparoscopia, salvo casi molto particolari è difficile che si incontrino difficoltà tali da imporre la conversione alla chirurgia tradizionale. Il decorso post-operatorio medio è di 4-5 giorni.