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Esperto Risponde

Triplo bypass su paziente dializzato

Salve. Mio padre ha 71 anni, ed ha iniziato il trattamento dialitico da circa 15 mesi in seguito a due espianti di rene, effettuati negli ultimi sei anni, per via della sua calcolosi renale. A gennaio, in seguito ad esame al cuore è stata riscontrata un'insufficienza cardiaca legata al ventricolo sinistro (funzionalità al 40 % ) del tutto asintomatica. Per questo motivo è stata ordinata la coronografia, che per via dei problemi legati alla fistola necessaria per la dialisi, non è riuscito ad eseguire. Nel mese di aprile ha avuto un edema polmonare di lieve entità che è stato curato. Pochi giorni fa (10 giugno) è stata eseguita la coronografia che ha evidenziato delle calcificazioni aortiche tali per cui si rende necessario un triplo bypass.

Ho diverse domande a riguardo: 1) è possibile che i 15 mesi di dialisi abbiamo creato le calcificazioni aortiche, o è possibile che questa problematica si sia sviluppata silenziosamente nell'arco degli anni indipendentemente dal trattamento dialitico? 2)leggendo ho appreso che generalmente l'intervento di triplo bypass è un'intervento di routine con una mortalità bassa. Mio padre invece è un paziente dialitico: quali sono le probabilità che riesca a superare l'intervento vista la sua condizione? 3)il fatto di aver aspettato 6 mesi per effettuare la coronografia e quindi capire la necessità dell'intervento può essere determinante ai fini della riuscita dell'intervento stesso? 4) ho letto che spesso chi si sottopone a questo intervento ha avuto già un infarto o episodi di scompenso cardiaco più importanti. A parte l'edema polmonare rientrato nel giro di due giorni, mio padre non ha avuto episodi che evidenziassero problemi cardiaci. Può essere un vantaggio arrivare all'intervento senza avere avuto questo genere di problematiche ? 5) quali sono le possibili complicanze dell'intervento e quali aspettative di vita attendono un paziente del genere? 6) i medici hanno evidenziato la pericolosità dell'intervento ma anche il rischio di infarto nel caso in cui non si sottoponga ad esso: qual'è il rapporto rischio- beneficio dell'intervento stesso? 7) è possibile eseguire un triplo byass in modalità on pump o è necessaria la CEC? Sto cercando di capire a fondo la situazione, perchè non vorrei illudermi e farmi false speranze. Tra l'altro sono lontano da casa e non so se partire, perchè non vorrei che vedendomi precipitare mio padre possa destabilizzarsi ed arrivare all'intervento emotivamente provato. Ringrazio tutti per l'ascolto e per le risposte.
Risposta del medico
Prof. Luigi Iorio
Prof. Luigi Iorio
Specialista in Cardiologia e Medicina interna
  1. Le calcificazioni vasali nei sogetti con insufficienza renale è un quadro abbastanza frequente, già presente nei soggetti che non praticano ancora la dialisi, a causa della osteodistrofia uremica. La dialisi potrebbe aggravare il problema.
  2. L'intervento può essere affrontato anche da soggetti in trattamento emodialitico senza un particolare incremento della mortalità
  3. Non ha influenza, 
  4. L'indicazione all'intervento è data proprio dalla comparsa di un episodio di edema polmonare
  5. Le complicanze dovute all'intervento sono relative. Importante stabilire il quadro delle alterazioni del metabolismo calcio-fosforo esistenti, la correzione delle stesse e verificare se è in atto un ipeparatiroidismo. 
  6. Vi è indicazione all'intervento, anche perchè l'ostruzione calcifica della parete vascolare coronarica potrebbe complicarsi con una trombosi endovascolare
  7. Il tipo di intervento sarà stabilito dal cardiochirurgo.
Potrà assistere da vicino suo padre. Questi si sentirà meglio perchè circondato da affetto. Ne gli trasmetta la sue ansie. Auguri prof. Luigi Iorio
Risposto il: 29 Giugno 2016