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Sconfiggere le malattie reumatiche: la sfida della Giornata Mondiale

Sconfiggere le malattie reumatiche: la sfida della Giornata Mondiale

In occasione della Giornata Mondiale del Malato Reumatico, a Roma il 15 ottobre verranno effettuati screening gratuiti delle patologie reumatiche.
In questo articolo:

La Giornata Mondiale del Malato Reumatico (World Arthritis Day), in calendario il 12 ottobre, è un’occasione importante per fare il punto – tra istituzioni, medici e malati reumatici – sulle malattie reumatiche che rappresentano oggi la prima causa di assenza dal lavoro e la seconda di invalidità.

Un unico termine, molte patologie differenti: attualmente sono oltre cento le malattie reumatiche riconosciute. Ad accomunarle è l’impegno articolare, i cui sintomi sono soprattutto il dolore (di entità diversa) e la ridotta capacità funzionale.

“Qualità di cura, qualità di vita: il paziente al centro” è lo slogan dell’edizione 2017 della Giornata Mondiale del Malato Reumatico. In Italia l’evento di riferimento, promosso da ANMAR - Associazione Nazionale Malati Reumatici Onlus, si svolgerà il 15 ottobre nella cornice di piazza San Silvestro a Roma (dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 17) e prevede una serie di incontri e screening gratuiti delle patologie reumatiche.

Artrite e artrosi, quali sono le differenze

Si tratta di due fra le più diffuse malattie reumatiche, entrambe contraddistinte da rigidità. Può accadere che artrite e artrosi vengano confuse e scambiate l’una per l’altra, ma si differenziano in diversi aspetti: l’artrite è una patologia infiammatoria cronica di origine autoimmune in grado di svilupparsi in soggetti di ogni età (anche nei bambini), mentre l’artrosi è una malattia reumatica di tipo degenerativo ad andamento cronico, maggiormente diffusa oltre i 50 anni di età.

L’artrite reumatoide in Italia

I dati condivisi in occasione della Giornata Mondiale del Malato Reumatico fotografano la situazione nel nostro Paese rispetto all'incidenza dell'artrite reumatoide, patologia infiammatoria di origine autoimmune ad andamento invalidante e a carattere sistemico, contraddistinta da deformazione e dolore che possono portare fino alla perdita della funzionalità articolare.

L’artrite reumatoide in Italia interessa lo 0,5% della popolazione (300mila persone, il 75% dei casi di sesso femminile). Quali sono le articolazioni più colpite dall’artrite reumatoide? Prima di tutto quelle di mani, quindi i polsi e i piedi, i gomiti, le spalle, le ginocchia, le caviglie, la colonna vertebrale, le articolazioni temporo-mandibolari.

Soffrire di artrite reumatoide comporta impedimenti concreti nella quotidianità: dal lavoro al tempo libero, dalla cura personale alle attività domestiche. La malattia determina costi umani e sociali gravosi: si calcola che nel nostro paese oltre il 25% dei pazienti sia parzialmente limitato nel tempo libero e nella professione e il 4% sia affetto da disabilità completa.

Una malattia dai mille volti

“L’artrite reumatoide è una malattia multiforme poiché può variare per modalità di esordio, decorso clinico, caratteristiche sieroimmunologiche e risposta ai trattamenti” afferma Luigi Sinigaglia, Direttore S.C. Reumatologia DH ASST Gaetano Pini, Centro specialistico ortopedico traumatologico Pini-CTO di Milano. “Esiste una forma di artrite reumatoide più aggressiva e a rapida evoluzione, sottovalutata, nonostante i numeri, ma che peggiora seriamente la qualità di vita dei pazienti. Chi ne soffre paga un prezzo altissimo per disabilità e impatto sulla vita di tutti i giorni”.

Il messaggio è stato lanciato lo scorso settembre a Milano, nell’ambito dell’incontro “Artrite reumatoide: una malattia dai mille volti. Dalla gestione della cronicità alla lotta alla forma precoce e aggressiva”, alla presenza delle principali associazioni di persone affette da malattie reumatiche: APMAR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatiche e Rare), AMRER (Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna) e la già citata ANMAR.

Leggi anche:
L’artrite reumatoide giovanile è una malattia ad impronta autoimmune che provoca infiammazione e rigidità articolare nei bambini fino a 16 anni.
Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre 2018
4 minuti di lettura

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