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Esperto Risponde

picato

Affetto da diversi anni da cheratosi attiniche localizzate in punti diversi del cuoio capelluto e viso. Dapprima trattate con la crioterapia e, successivamente, con la terapia fotodinamica; risultati non molto soddisfacenti perché in seguito si rifanno, tant’è che una sul cuoio capelluto è evoluta ad epitelioma ed è stata asportata completamente. Visitato ultimamente da un dermatologo mi sto sottoponendo ad una terapia farmacologica con il nuovo farmaco chiamato picato. Ho terminato proprio ieri il ciclo di tre applicazioni e tra 10/15 gg tornerò dal dermatologo perché valuti gli effetti della cura e, se positivi, “ colpire “ altre zone. Mi rivolgo, pertanto, a dermatologi che stanno testando tale farmaco per avere ulteriori chiarimenti: 1 – il foglio illustrativo parla di una zona da trattare di 25 centimetri quadrati, ( 5 cm per 5 cm ); bene, e se tratto due zone distanti del cuoio capelluto, ad esempio, una di 3 cm a dx ed una di 2 cm a sx non travalico quanto sopra riportato ? 2 – tra breve devo sottopormi agli annuali esami clinici del sangue; il picato può avere influenza sui risultati ? 3 – quanto tempo deve intercorrere tra una terapia e la successiva ? 4 - sicuramente nel tempo ci saranno delle recidive; è possibile riutilizzare il picato, onde evitare altre “ brutte sorprese “.
Risposta del medico
Dr. Corrado Quadrini
Dr. Corrado Quadrini
Specialista in Dermatologia e venereologia e Psicologia e Psicoterapia

 1 trattare 25 cmq contigui o separati da spazi indenni è uguale L'importante è suddividere proporzionalmente la crema

2 nessuna influenza sugli esami ematici

3 le terapie possono susseguirsi a brevisssima distanza

4 è possibilissimo riutilizzare il picato (sempre che esistano ancora cheratosi)

Cordialità

Corrado Quadrini

Risposto il: 14 Novembre 2014