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Rottura dell'angioma

Rottura di un Angioma al fegato: cause e conseguenze.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
L’angioma epatico è il più comune tumore benigno del fegato. Spesso esso viene rilevato come reperto occasionale durante indagini eseguite per altri motivi. La grande diffusione dell'ecografia addominale, avvenuta negli ultimi 20 anni, ne ha portato alla scoperta sempre più frequente. E’ del tutto benigno, non degenera mai in neoplasia maligna e non rappresenta, generalmente, un'indicazione ad un intervento chirurgico. Le cause che lo determinano non sono note. Non vi sono infatti fattori noti che causino la comparsa di un angioma al fegato. La malattia può essere presente dalla nascita e non avere mai avuto nessuna occasione per essere rilevata. Nella grande maggioranza di casi non causa alcun sintomo. Qualche angioma può tuttavia causare dei sintomi: in particolare quelli di dimensioni più grandi e quelli situati nelle parti più periferiche del fegato. I sintomi causati possono essere assai vari e sfumati: senso di pesantezza addominale, tensione, dolore, disturbi digestivi. L'angioma è costituito da malformazioni vascolari che formano lacune dove il sangue stagna. Tale conformazione giustifica l'aspetto di questa lesione agli esami radiologici ed ecografici. L'angioma epatico più comune (quello asintomatico, rilevato occasionalmente durante un ecografia addominale) non ha bisogno di alcuna terapia. Infatti gli angiomi tendono a essere lesioni stabili nel tempo, asintomatiche, con scarsa o nulla tendenza all'aumento di volume ed ancora più remota possibilità di rottura. Quindi, l'unico provvedimento da intraprendere, in particolare nel caso di angiomi di dimensioni medio-piccole, è la sorveglianza periodica, con esami radiologici (ecografia) ripetuti annualmente o ad altri intervalli comunque regolari. Nel caso si verifichi la rarissima eventualità che l'angioma si rompa si deve ricorrere all’intervento chirurgico, che consiste nell'asportazione. La rimozione di un angioma dal fegato può essere eseguita mediante la rimozione dal fegato. Questo intervento non comporta la rimozione di nessuna porzione di tessuto epatico sano (enucleazione); in altri casi, in particolare per quegli angiomi che arrivano ad occupare anche un intero emifegato, può risultare più agevole e sicuro per il paziente l'esecuzione di una vera e propria resezione epatica anatomica. L'esecuzione di tali interventi in centri specializzati nella chirurgia epatica è sicura, comportando un rischio operatorio del tutto minimo. In una grande percentuale di casi è possibile eseguire l'intervento senza ricorrere a trasfusioni di sangue.
Risposto il: 23 Febbraio 2004