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Appartenenza e identità sessuale

Appartenenza e identità sessuale

L'identità sessuale ha due facce: una attribuita esteriormente già dalla nascita, l'altra frutto della percezione soggettiva.

Per comprendere appieno il concetto di identità sessuale occorre considerare diversi elementi ed attribuire loro significato a prescindere dalla pratica sessuale vera e propria, con lo scopo di cogliere non solamente l'interazione di tali elementi ma anche per osservare l'importanza che il fenomeno 'sessualità' riveste nella vita fisica e psichica degli esseri umani.

Ne consegue che l'identità sessuale è da intendere come una sommatoria di elementi di assoluta rilevanza, quali quelli psicologici e sociologici e quelli legati al binomio cultura/natura. Da che mondo è mondo esiste, infatti, un'appartenenza sessuale attribuita esteriormente ed un'altra percepita soggettivamente, indipendentemente dall'accettazione o meno di ciò. Ossia: alla nascita, ad ogni individuo è attribuito un sesso biologico determinato dalla presenza di organi genitali maschili o femminili.

Quindi, è la semplice constatazione a determinare il sesso: si è biologicamente maschio se gli attributi genitali sono riconducibili al sesso maschile e, per contro, si è biologicamente femmina se essi sono riconducibili al sesso femminile.

In questo contesto si inserisce, tra l'altro, l'attribuzione del nome proprio che, in genere, è anch'esso differenziante, così come, abitualmente, chi è classificato come maschio avrà un 'trattamento' da maschio, con relative aspettative designate socialmente e culturalmente al genere maschile. E, ovviamente, viceversa per le femmine.
Chi appartiene al sesso attribuito biologicamente può aderire al modello che esso comporta, oppure non aderire.

Infatti, ciò che è evidente per l'osservazione oggettiva esteriore, non sempre corrisponde alla percezione e all'identificazione psicologica di essere/sentirsi maschio o essere/sentirsi femmina: siamo nell'attribuzione soggettiva dell'identità di genere la quale comporta una valenza psicologica di estrema importanza sia nel caso di adesione al sesso biologico che, ancor più, nel caso di differente identificazione.

Da ciò deriva un altro importante aspetto: quello del ruolo di genere e, anche in questo caso, si può aderire alle richieste ed adeguarsi a tale ruolo oppure no, ossia si può aderire ed adeguarsi al comportamento ritenuto da maschio o da femmina, soddisfacendo le aspettative culturali dell'essere percepiti dagli altri come maschio o come femmina.

Inoltre, per avere una buona vita sessuale psichicamente appagante, è necessario che il sentimento derivante dall'attrazione verso uno o entrambi i sessi sia assecondato. Ciò significa che tale appagamento psicologico derivante dalla pratica sessuale deve tener conto dell'orientamento sessuale, ossia della capacità di cogliere come significativi ed importanti i suddetti segnali di attrazione.

Assecondare o meno il proprio orientamento sessuale è un fatto personale di natura psichica legato a più fattori, quali – ad esempio - anche la capacità di tollerare eventuali frustrazioni e conseguenze sociali derivanti dalla permissività o dal divieto culturale. Da un punto di vista strettamente sessuologico, non è comunque necessario disgiungere l'aspetto psicologico da quella sociale, in quanto la sessualità è, essenzialmente, un fatto psicologico intimo.

Questo è ancor più vero se si considera la disforia di genere, cioè la discordanza tra percezione emotiva (identità di genere) rispetto all'appartenenza evidente (sesso biologico). In questo caso, non si è più solamente nel campo delle preferenze o attrazioni erotiche (come nel caso di omosessualità o bisessualità): si è, differentemente, nella percezione di ritenersi appartenente al sesso opposto rispetto a quello evidente biologicamente; in questo caso, però, non è solo una questione 'psicologica' ma possono intervenire altri aspetti, quali, ad esempio quelli legati ad alterazioni ormonali o ad anomalie cromosomiche.

Evidenti le implicazioni psicologiche ed anche quelle di carattere sessuologico. Fino al permanere della situazione di conflitto, si è, nel primo caso, di fronte ad una situazione di frustrazione vitale e, nel secondo, davanti ad una probabile impossibilità di agire la propria sessualità con la distensione derivante dal sentirsi 'a posto' rispetto alle cose del mondo.

Ultimo aggiornamento: 05 Marzo 2020
4 minuti di lettura

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