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Esperto Risponde

Carenza di magnesio ed esofagite da reflusso

Buonasera,

ho trent'anni e da circa 7-8 soffro di malattia da relfusso. Temo, anche perchè mi sto un po' documentando, essendo un tipo molto ansioso da questo punto di vista, di aver commesso un grave errore: ho assunto sempre il pantoprazolo, per tutto il tempo anche quando la situazione non lo richiedeva, era diventato un abitudine.

Negli ultimi tempi ho notato delle carenze dal punto di vista della stanchezza di un certo rilievo: il 31- 5 ho avuto un attacco di panico perchè mi sono svegliato che praticamente non avevo polso e la bocca impastata, stesso discorso qualche giorno più avanti. Il mio medico mi ha visitato ed avevo la pressione nella norma, ma questa stanchezza eccessiva mi mette molta ansia. Sto cercando di assumere alimenti ricchi di potassio e magnesio come le banane, bere latte,yogurt, ho tolto di mezzo tutte le schifezze.

Oggi ho provato a sospendere il pantoprazolo ed ho avuto per tutta la giornata solo problemi di bruciore, ma non di stanchezza, situazione che mi era sembrata in buona ripresa. Arrivato alla sera non riuscivo più a tollerare il bruciore ed ho assunto il gaviscon, e subito dopo ho avvertito la sensazione di stanchezza con un nuovo attacco di panico. Che cosa devo fare? Sono molto preoccupato di avere problemi cardiaci, ma al contempo devo curare i bruciori quando avvengono. Devo continuare a sospendere l'IPP? Spero rispondiate, ho bisogno di essere tranquillizzato :(

Risposta del medico
Dr. Emanuele De Vietro
Dr. Emanuele De Vietro
Specialista in Psicologia e Psicoterapia e Psicologia ad indirizzo medico

Salve, da quello che ci scrive sembra che il suo sia un problema di ansia con somatizzazione, che ha cercato di curare compulsivamente con inibitore di acidi ma non le cause dell'ansia sottostante. Si tratta del più classico dei circoli viziosi che vediamo spesso in clinica, un idea di sè fragile e negativa, un'attenzione ipocondriaca ansiosa verso il corpo, in particolare lo stomaco e il cuore, dove si sospetta un grosso punto debole, una cura sintomatica con qualche effetto spiacevole ed ecco servita la trappola.

Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista cognitivo comportamentale che la saprà aiutare a uscire dalla trappola e risolvere il problema ipocondriaco e di ansia alla base dei suoi disturbi. Saluti

Risposto il: 18 Giugno 2018