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Esperto Risponde

iatrogena

Ad aprile 2003 sono stato sottoposto a resezione del retto per Adenocarcinoma moderatamente differenziato ulcerato del grosso intestino, infiltrante la tonaca muscolare con focolai di deposizione calciosica di necrosi e di flogosi intratumorale, metastasi massive in due linfonodi periviscerali con permeazione neoplastica del cellulare adiposo perilinfonodale. PT3 N1 MX. Tale intervento e stato preceduto da trattamento radioterapico (regione pelvi – Fotoni 10Mv, dose focolaio 40Gy) e trattamento chemioterapico (Tomudex) e seguito da solo trattamento chemioterapico con medesimo farmaco.Nell’ottobre 2006 una TAC torace di controllo evidenziava al parenchima polmonare n. 3 addensamenti di cui uno apicale destro al segmento ventrale del lobo superiore di piccole dimensioni e riferibile ad esito con un diametro inferiore al centimetro; gli altri due sono localizzati uno al segmento apicale del lobo inferiore di sinistra, con diametro di circa 15-20 mm, e l’altro al segmento postero basale del lobo inferiore di destra del diametro di circa 15 m.L’esame istologico effettuato mediante FNAB polmonare TAC guidata, ha rilevato metastasi polmonari di ca. del retto.Ho iniziato, pertanto, un nuovo ciclo di chemioterapia con protocollo FOLFIRI (Irinotecan, Fluorouracile e Leucovorina)per n. 16 sedute. Risultando inefficace (aumento di volume delle lesioni polmonari esistenti), si decide quindi di cambiare trattamento chemioterapico al protocollo AVASTIN-FOLFOX (5-fluorouracile, acido folinico e oxaliplatino) che viene mi viene somministrata per n. 6 sedute fino ad ottobre 2007.Il controllo TAC successivo mette in evidenza una riduzione delle lesioni polmonari, e lo staff medico che mi segue decide di sottopormi a procedura di termo ablazione polmonare, che avviene a cavallo tre dicembre 2008 e gennaio 2009. Vengo quindi sottoposto a terapia chemioembolizzante con IRINOTECAN e a termo ablazione polmonare (RFA percutanea). Tale trattamento da tecnicamente ottimi risultati, nel senso che le lesioni polmonari vengono eliminate.Tutto procede tranquillamente fino settembre 2009 quando, una PET total body, evidenzia la presenza di una linfadenopatia a livello sottocarenale e due micro noduli di evidente natura maligna.Vengo sottoposto, quindi, a nuovo trattamento farmacologico, questa volta a base di anticorpi monoclonali (VECTIBIX – panitumumab), rilevato che le cellule tumorali presentano gene K-ras non mutato. A tutt’oggi sono sottoposto a tale trattamento.Fatta tutta questa premessa che potrebbe servirle per inquadrare meglio la mia situazione particolare, vengo al problema che più interessa la sua branchia medica.Da più di un anno non riesco ad avere rapporti sessuali, per così dire, soddisfacenti; nel senso che in molti casi no riesco a mantenere l’erezione, pur ricevendo stimoli esterni; in alcuni casi la situazione si riprende, ma il più delle volte sono costretto a rinunciare. Sembra come se all’improvviso in quello stato d’animo avvenga una specie di corto circuito che fa crollare tutto.Ho interpellato, in via confidenziale, il mio oncologo il quale non esclude, a parte lo stato d’animo e psicologico che la mia malattia inevitabilmente altera, che il mio problema possa derivare anche e soprattutto dai farmaci presi che possono modificare la normale situazione ormonale.Lei cosa ne pensa? C’è un modo o una cura per riprendere normalmente la mia vita sessuale?Attendo una sua risposta che senz’altro sarà un primo passo per affrontare il problema con più serenità e con l’aiuto di un suo collega presente nel territorio in cui vivo e la ringrazio anticipatamente.
Risposta del medico
Dr. Giuseppe Quarto
Dr. Giuseppe Quarto
Specialista in Urologia e Andrologia
caro utente putroppo le resezioni del retto possono portare ad una disfunzione erettile in quanto vanno a ledere i nervi erigedi in più nel suo caso si associa anche la radioterapia. in questio casi è opportuno iniziare una terapia raibilitativa per tentare di migliorare la potenza sessuale
Risposto il: 23 Marzo 2010