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Esperto Risponde

se fossi stato più bravo a fare battute, avrei fatto il comico

Alla cortese attenzione Dott. Massimo Barrella.Codice domanda precedente G7U95B2979.Mi perdoni, ma la sua risposta non mi è piaciuta, nel senso che un problema che per me è grosso e mi crea molto disagio, lei lo ha risolto con una battuta, ma non è riuscito a darmi nessuna spiegazione.Non so se mi risponderà nuovamente, ma vorrei veramente risolvere il mio problema, anche andando da qualche altro specialista (ma non so da chi).Grazie infinite,
Risposta del medico
Dr. Massimo Barrella
Dr. Massimo Barrella
Specialista in Neurologia
Gentile signora, mi dispiace di averla urtata con il mio paragone con il gatto. Le assicuro però che è assolutamente vero: il mio (ex) gatto era sensibile alla soglia di accelerazione tra i 100 e i 120 Km/ all'ora. Capisco che il paragone con un quadrupede felino possa ferire la sensibilità di una primate sapiens sapiens. Però, l'assicuro, il sistema vestibolare dei gatti è stato riconosciuto dalla scienza ufficiale come il più raffinato ed ineguagliabile sistema di integrazione sensori-motorio tra tutte le specie viventi (articolo apparso su Nature intorno alla metà degli anni '90). Avere, alla stregua di quei fantastici animaletti (io li adoro, non so Lei), una soglia di attivazione neurosensoriale delicata e sensibile alle accelerazioni kinestesiche, per cui sentirsi male quando il proprio corpo viene sospinto a velocità inaspettate, non è necessariamente una malattia. Noi siamo fatti di funzioni che interagiscono con l'ambiente secondo delle procedure "matematiche": il nostro sistema nervoso non si limita a ricevere passivamente delle informazioni dall'esterno e a rimandarle indietro: sarebbe un sistema nervoso inutile! Noi processiamo le informazioni, applicando formule tipo 2+2=4, 4-1=3, alle informazioni che traiamo dall'esterno, e così influenziamo noi stessi ed il mondo con la nostra esistenza. Quindi, se Lei si sente male quando il suo corpo viene sospinto da accelerazioni fisiche non è per forza questa l'espressione di una malattia. E', semplicemente , il Suo modo di interpretare l'ambiente, il modo in cui il Suo calcolatore matematico interno fa i conti. Lei dirà: ma perchè allora faccio i conti sbagliati? Le rispondo: chi Le ha detto che sono sbagliati? Il mio (ex) gatto non era mica incapace di correre, saltare, cioè fare il gatto. Non sopportava l'automobile, punto. Ha mai letto sulla Bibbia che Dio fece il gatto sull'automobile? Grazie per avermi (ri) sollecitato. Massimo P.S. se cerca un bravo specialista, Le consiglio il mio caro collega, Gatto Karl, di Berlino, esperto in free-climbing. Abita con me, la sua parcella varia tra i 3000 e i 5000 euro. Però dà anche lezioni di sci acrobatico comprese nel prezzo. Massimo
Risposto il: 15 Settembre 2010