una prima diagnosi la ha già fatta lei, perché ha descritto un serio quadro di ansia, che – come sempre avviene – è in parte causa in parte conseguenza delle aritmie: si tratta cioè del classico “circolo vizioso”, spesso difficile da interrompere perché non si individua il primum movens. Se il quadro ecocardiografico non ha altri aspetti rilevanti oltre a quelli che ha descritto, in linea di massima non ci sono preoccupazioni per il suo cuore. Non mi ha detto se è stata identificata con precisione l’aritmia che provoca le palpitazioni (è una semplice tachicardia sinusale? È una tachicardia parossistica sopraventricolare? Oppure una aritmia “maggiore”?). se questo aspetto non è stato definito, potrebbe essere utile un Holter (ECG delle 24 ore). In ogni caso, dal punto di vista sintomatico, potrebbe essere praticata una terapia con un betabloccante, e sicuramente bisogna porsi il problema di una terapia dell’ansia.