Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
Atelofobia: quando l'imperfezione diventa inaccettabile

Atelofobia: quando l'imperfezione diventa inaccettabile

Un gran numero di donne soffre di atelofobia, una costante sensazione di imperfezione e inadeguatezza.

Scontentezza nei confronti del proprio aspetto estetico, ricerca di una perfezione che non esiste, paura di non essere mai abbastanza belle. Per la maggior parte delle donne questi sentimenti fanno parte della propria quotidianità, a volte vanno e vengono, con il cambiamento dell’umore.

E per molti versi può essere normale. Ma per qualcuna queste paure diventano ossessive, invalidanti. È l'atelofobia, una Sindrome che spinge chi ne soffre a non vedersi mai bella. Proprio mai, in nessuna occasione. E questa afflizione si traduce in un costante senso di inadeguatezza, di imperfezione, di angoscia che può invalidare importanti aspetti della vita personale e relazionale.

In generale l’Atelofobia non riguarda solo la paura di essere imperfetti dal punto di vista fisico, ma nelle donne il disagio si esprime soprattutto in relazione al proprio aspetto fisico. E questo malessere è sempre più diffuso nella società attuale. A fotografare la situazione recentemente è stato Paolo Mezzana, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, Responsabile del Servizio di Dermatologia Oncologica USI Casa di Cura Marco Polo Roma, che sul suo profilo Facebook ha lanciato un sondaggio per conoscere quale sia la percezione che le sue 'fan' hanno di se stesse.

Risultato: solo il 18% ha risposto 'bella' alla domanda “Come ti consideri”, mentre l’82% ha risposto 'normale' o addirittura 'niente di che'. La maggior parte delle donne cambierebbe una qualche parte del proprio corpo: il 10% il naso, il 15% la pancia, il 35% cambierebbe più di una cosa. Si salvano solo gli occhi – il 41% delle donne non li cambierebbe – e le labbra, che piacciono al 20% delle partecipanti.

Insomma, il sondaggio delinea una situazione preoccupante: la maggior parte delle donne non si piace e cambierebbe qualcosa del suo aspetto. Di certo non tutte queste donne andrebbero dal chirurgo plastico per passare dalla teoria alla pratica, ma l’esperto è convinto che anche la crescente diffusione dell’atelofobia abbia contribuito all’aumento delle richieste ai chirurghi plastici, da parte delle donne, di correggere difetti che in realtà non esistono.

L’atelofobia non è solo un semplice disagio o un’insoddisfazione del proprio aspetto fisico. È una vera e propria fobia che provoca sintomi diversi, a volte anche invalidanti, come panico, crisi di Ansia, depressione, tachicardia, tremore e difficoltà di respirazione. Una serie di manifestazioni cliniche e psichiche che possono rendere la vita davvero difficile.

Paola Vinciguerra, psicologa e psicoterapeuta, presidente dell'Eurodap, Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico, sottolinea come in una società nella quale l’immagine è considerata fondamentale per avere successo, chi soffre di un qualche disagio legato a una distorta percezione di sé può vivere difficili rapporti personali e professionali e può cercare di correggere un difetto, per poi passare ad un altro, e un altro ancora. In una ricerca di perfezione estenuante e improduttiva.

Ultimo aggiornamento: 06 Giugno 2015
3 minuti di lettura
Commento del medico
Dr.ssa Silvia Garozzo
Dr.ssa Silvia Garozzo
Specialista in Psicologia clinica e Psicologia e Psicoterapia

Di nuovo inventiamo un nuovo nome per delle specifiche tecniche di disturbi già esistenti. La cosa non è utile ma anzi confusiva. L’iperattenzione alla propria esteriorità e la scontentezza per questa può essere legata ad una personalità tendenzialmente istrionica o isterica. Ad una bassissima stima di sé che riserva le sue attenzioni al di fuori poiché il dentro non convince affatto.

Il tutto condito da una tendenza a dipendere dal giudizio proprio ed altrui anzichè basarsi su una solidità e coesione interiore. La nostra società poi fa il resto, restituendoci immagini di donne sempre più omologate ed irraggiungibili. È necessario lavorare su di sé, recuperare il valore dei propri tratti interiori. Considerare con spirito critico i dettami della società capitalistica e consumistica. Si può partire da una buona psicoterapia.

L’hai trovato utile?

Condividi

Iscriviti alla newsletter di Paginemediche
Unisciti ad una community di oltre 50mila persone per ricevere sconti esclusivi e consigli di salute dai nostri esperti.
Ho letto l'Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali