Milano, 28 ago. (AdnKronos Salute) - "Il Consiglio di Stato ha confermato la necessità della diffusione di dati e informazioni, da parte delle autorità pubbliche, sui rischi per la salute e per l'ambiente provocati dall'uso scorretto dei telefonini cellulari". Un pronunciamento per il quale "esulta il Codacons, controparte nel procedimento", ricorda una nota.
"Già da tempo - si legge - l'associazione denuncia i rischi per la salute dei cittadini derivanti dall'esposizione alle onde degli smartphone, e chiede di inserire sulle confezioni dei prodotti indicazioni e avvertenze circa i rischi per la salute umana, al pari di quanto avviene per le sigarette".
"Ancora una volta, quindi, questa tesi viene confermata: i consumatori hanno il diritto di sapere" e "non basta una campagna su Internet", avverte il Codacons riportando un passo della sentenza: "L'accesso ai contenuti sul web è in Italia ancora ristretto solo ad una parte della popolazione ed è pertanto non totalmente idoneo a garantire quegli scopi informativi di carattere generale previsti dalla disciplina richiamata dall'Associazione appellata", ossia la Apple (Associazione per la prevenzione e la lotta all'elettrosmog) che aveva presentato un ricorso al Tar del Lazio, sostenendo che la campagna avviata dai ministeri della Salute, dell'Ambiente e dell'Istruzione, Università e Ricerca non corrispondeva a quanto disposto dal tribunale amministrativo.
"Ancora una volta viene affermato il principio per cui i cittadini italiani hanno il diritto di essere informati riguardo i rischi che corrono - dichiara il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - Ogni giorno gli italiani si ammalano a causa delle onde elettromagnetiche e l'International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha già classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza quali possibili cancerogeni per l'uomo, segnalando un aumento del rischio di tumore al cervello per gli utenti che usano in modo eccessivo i telefonini".
"Questo i cittadini devono saperlo, perché è un loro sacrosanto diritto", ribadisce l'associazione che fa riferimento anche a "recenti studi condotti dal National Toxicology Program degli Stati Uniti (Ntp) e dall'Istituto Ramazzini" di Bologna, per precisare che "tutti gli enti di ricerca affermano senza ombra di dubbio come l'esposizione alle onde elettromagnetiche prodotte dai telefonini sia potenzialmente cancerogena".
"Già da tempo - si legge - l'associazione denuncia i rischi per la salute dei cittadini derivanti dall'esposizione alle onde degli smartphone, e chiede di inserire sulle confezioni dei prodotti indicazioni e avvertenze circa i rischi per la salute umana, al pari di quanto avviene per le sigarette".
"Ancora una volta, quindi, questa tesi viene confermata: i consumatori hanno il diritto di sapere" e "non basta una campagna su Internet", avverte il Codacons riportando un passo della sentenza: "L'accesso ai contenuti sul web è in Italia ancora ristretto solo ad una parte della popolazione ed è pertanto non totalmente idoneo a garantire quegli scopi informativi di carattere generale previsti dalla disciplina richiamata dall'Associazione appellata", ossia la Apple (Associazione per la prevenzione e la lotta all'elettrosmog) che aveva presentato un ricorso al Tar del Lazio, sostenendo che la campagna avviata dai ministeri della Salute, dell'Ambiente e dell'Istruzione, Università e Ricerca non corrispondeva a quanto disposto dal tribunale amministrativo.
"Ancora una volta viene affermato il principio per cui i cittadini italiani hanno il diritto di essere informati riguardo i rischi che corrono - dichiara il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - Ogni giorno gli italiani si ammalano a causa delle onde elettromagnetiche e l'International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha già classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza quali possibili cancerogeni per l'uomo, segnalando un aumento del rischio di tumore al cervello per gli utenti che usano in modo eccessivo i telefonini".
"Questo i cittadini devono saperlo, perché è un loro sacrosanto diritto", ribadisce l'associazione che fa riferimento anche a "recenti studi condotti dal National Toxicology Program degli Stati Uniti (Ntp) e dall'Istituto Ramazzini" di Bologna, per precisare che "tutti gli enti di ricerca affermano senza ombra di dubbio come l'esposizione alle onde elettromagnetiche prodotte dai telefonini sia potenzialmente cancerogena".
Ultimo aggiornamento: 28 Agosto 2019
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