Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
Pasteur e il vaccino antirabbia

Pasteur e il vaccino antirabbia

Si deve a Pasteur il primo vaccino antirabbia per la cura dell'idrofobia, una malattia terribile causata dal morso di un cane rabbioso.
In questo articolo:

Louis Pasteur, chimico francese nato nella regione del Giura nel 1822, è rimasto nella storia della chimica prima, con il procedimento che poi ha preso il suo nome (la pastorizzazione), e della medicina poi, per le ricerche da lui condotte sui microbi.
La sua prima scoperta in fatto di infezioni fu la trasmissione del carbonchio dal bestiame ai contadini. I bacilli che causavano questa infezione erano già stati scoperti ed anche la pratica della vaccinazione, intesa come inoculazione di microbi inattivi nell'Organismo al fine di sviluppare immunità, era una pratica comune a quei tempi.

Il merito di Pasteur fu quindi quello di capire che i bacilli si trasmettevano tramite spore presenti nel terreno bagnato di Sangue del bestiame macellato. Per questa scoperta Pasteur meritò di essere ammesso all'Accademia di Francia.

Un altro medico tedesco, Robert Koch, aveva già spiegato tutto il ciclo vitale del bacillo del carbonchio ed era riuscito ad isolare anche il bacillo che provocava la tubercolosi, a quell'epoca ritenuta, insieme alla sifilide, un vero e proprio flagello.

Pasteur e il vaccino per la cura dell'idrofobia

Pasteur allora si mise a lavorare per isolare il vibrione del colera, ma anche questa volta fu battuto sul tempo, ancora una volta da Koch. Tutte queste coincidenze lo spinsero allora a concentrarsi sulla cura di un'altra malattia, l'idrofobia, causata dal morso di un cane rabbioso. Questa malattia non era molto diffusa, ma il suo decorso era terribile e la prognosi era sempre la morte.

Nella sua ricerca, Pasteur voleva procedere come aveva fatto Koch per la scoperta del bacillo della tubercolosi; ma l'agente infettivo dell'idrofobia era un virus molto più piccolo e pertanto invisibile ai microscopi dell'epoca. La metodica, quindi, doveva essere un'altra.

Pasteur pensò di utilizzare lo stesso midollo infetto, lasciandolo diventare inerte; questo ciclo durava 14 giorni e produceva il materiale necessario per la terapia, iniezioni sempre più virulente inoculate per far sviluppare all'organismo stesso le difese immunitarie atte a sconfiggere la malattia.

La sperimentazione del vaccino sull'uomo

Questa Terapia venne sperimentata con successo sui cani finché un giorno fu provata per la prima volta su Jospeh Meister, un bambino di 9 anni morso da un cane ammalato e a sua volta colpito da idrofobia.

Dopo 12 iniezioni e un'attesa di circa 2 settimane, nonostante l'incredulità delle persone, che rimproveravano a Pasteur l'imprudenza del suo atto, il ragazzo poté lasciare il letto completamente guarito. Fu grazie a questo successo che fu fondato un Istituto di Ricerca intitolato a Pasteur; inoltre, allo scenziato furono tributati numerosi riconoscimenti ufficiali nazionali.

Leggi anche:
La trasmissione della rabbia, o idrofobia, avviene attraverso il morso di un animale infetto. Se non adeguatamente trattata, può portare anche alla morte.
Ultimo aggiornamento: 05 Settembre 2017
3 minuti di lettura

L’hai trovato utile?

Condividi

Iscriviti alla newsletter di Paginemediche
Unisciti ad una community di oltre 50mila persone per ricevere sconti esclusivi e consigli di salute dai nostri esperti.
Ho letto l'Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali