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All'età di dieci anni mi è stata diagnisticata

All'età di dieci anni mi è stata diagnisticata tramite cateterismo (policlinico Umberto I Roma), una "pervietà interventricolare congenita, e ventricolo sx un pò piu grande. All'età di 18 anni ho ripetuto (come mi avevano consigliato), lo stesso esame eseguito. La pervietà si era chiusa (infatti mi avevano detto che con lo sviluppo avrebbe potuto chiudersi), ma è rimasta la BRADICARDIA SINUSALE. Attualmente ho 40-35 battiti. L'Holter eseguito a novembre u. s. ha evidenziato 30 battiti durante la notte, con non so quanti battiti mancanti. Mi è stato detto che devo mettere il pacemaker. E' vero ciò, o posso anche non metterlo? Che cosa comporta mettere il pacemaker? Grazie per la risposta.
Risposta del medico
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Purtroppo dalla sua lettera non si evince il tipo di battiti mancanti, perché sono quelli, e non tanto la bradicardia, a determinare la necessità del pacemaker. Un altro motivo per impiantare il PM potrebbe però essere la presenza di sintomi come episodi di svenimento. L’impianto di PM è di solito un intervento senza rischi, ma pur sempre le comporterà la necessità di controlli cardiologici seriati. In alcuni casi lo stimolo del PM può comportare una funzionalità non fisiologica del cuore. Vi sono anche alcune altre complicanze, molto più rare. La invito a rivolgersi con fiducia ai cardiologi che le hanno proposto l’intervento per avere delucidazioni più precise sul Suo caso.
Risposto il: 30 Gennaio 2008