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Esperto Risponde

Ansia generalizzata

Buongiorno Dottori . Ho 40 anni e da quando ho 16 anni circa soffro di ansia generalizzata con forti sintomi psicosomatici. Nel corso di tutti questi anni, sono stato trattato tramite specialisti con ssri ( Escitalopram o Citalopram) con ottimi risultati. Nel 2009 ebbi una forte ricaduta con sintomi molto invalidanti. Oltre ansia e agitazione 24ore su 24, con difficoltà a dormire, si presentarono forti disturbi somatici xome senso di corpo in gola e mancanza di respiro oltre pressione alla bocca dello stomaco. Dopo diversi accessi in pronto soccorso mi recai nuovamente da uno specialista xhe mi prescrisse nuovamente il Escitalopram. Dopo 15/20 giorni dall'inizio della terapia incominciai a star meglio e con il passare dei mesi riuscii a mettermi alle spalle il problema. Riuscendo finalmente a stare bene e avere una vita normale andai avanti xon la cura per 10 anni( indubbiamente tanto, ma non volevo più stare male). Sulla durata alcuni specialisti mi dissero xhe alcune persone xon questi disturbi possono anche assumere le terapie a vita. La mia dottoressa però era tempo xhe mi spingeva a ridurla e provare a sospenderla. Così nel fine 2020 incominciai a scalare le gocce di Escitalopram. Nel Marzo 2021 arrivai dalle 15 gocce xhe assumevo a 3 gocce senza grossi problemi. Ero in procinto di sospendere del tutto la terapia quando tornarono i vecchi sintomi che avevo dimenticato in tutti questi anni. Ho provato a resistere per diverse settimane ma poi dovetti rivolgermi nuovamente ad uno specialista psichiatra di Torino. Mi fece aumentare nuovamente la terapia con Escitalopram gradualmente fino a 16 gocce. Ebbi un leggero miglioramento ma dopo diversi mesi i sintomi persistevano. In autunno 2021 ebbi un nuovo incremento dei sintomi e lo specialista decise di sostituire il Escitalopram con Citalopram perché più sedativo e probabilmente più efficace per l'ansia . Ad oggi sono circa 4 mesi che assumo Citalopram 16 gocce( compreso il primo mese in cui ho fatto il passaggio dal Escitalopram con riduzione del primo e inserimento Citalopram) ma i sintomi anche se un pò attenuati continuano a persistere. Ci sono giorni che sembra andar meglio e altri in cui l'ansia torna presente con il famoso disturbo in gola e alla bocca dello stomaco. Lo specialista a questo punto vorrebbe sostituire nuovamente la terapia con  Amitriptilina Ansiolitico. Io questa volta prima di sostituire la terapia ho fatto un pò di ricerca su questo nuovo farmaco e non sono completamente convinto, in quanto ho letto che è un farmaco di più vecchia generazione ( triciclico) e con molti più effetti collaterali. Quello che non capisco è il perché il Escitalopram prima e Citalopram oggi non riescono più a darmi l'effetto terapeutico positivo sui sintomi che mi hanno sempre dato. Possibile xhe con me non funzionino più? Secondo lo specialista non creano assuefazione o abitudine e che continuano a fare sempre il loro usuale effetto anche se li utilizzo da anni. Però dopo il secondo tentativo lo vorrebbe sostituire xon uno di tipologia diversa come il mutabon ansiolitico. Sostiene che con Citalopram essendo arrivati a 16 gocce che è il massimo dosaggio e non avendo avuto dopo tre mesi una buona risposta e inutile proseguire. Io essendomi sempre trovato bene sopratutto con Escitalopram non vorrei passare a terapie con più effetti indesiderati. Ci può essere ancora margine d'azione con Citalopram? Grazie

Risposta del medico
Specialista in Psichiatria

Segua il consiglio dello psichiatra. Chieda, visto che è giovane, perchè non associare una psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Risposto il: 22 Marzo 2022