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Esperto Risponde

Buongiorno, sono sotto controllo eco cardiografico

Buongiorno, sono sotto controllo eco cardiografico regolare in quanto affetto da bicuspidia aortica con insufficienza valvolare di grado moderato-severo, lieve dilatazione ventricolare sinistra e iniziale ectasia dell'aorta ascendente. Mi è già stata prospettata la necessità di un intervento chirurgico a data da definire, presumilbilmente non troppo in là. Per ora mi son state accennate le possibilità di intervento senza troppi approfondimenti e senza che fosse richiesta una scelta. In particolare per me sarebbe importante a "posteriori" poter svolgere una vita quanto più possibile attiva anche sportivamente parlando. Per cui vorrei sapere: Stando a mie "ricerche personali" l'insufficienza da bicuspidia sarebbe correggibile in riparazione anche se occorre chiaramente valutarne la fattibilità di volta in volta. Nel caso: quanto può "durare" una riparazione? Permette uno stile di vita attivo? Eventualmente ci sono centri specialiazzati in Italia? L'alternativa, vista la relativamente giovane età, credo siano unicamente le valvole meccaniche avendo le altre una "durabilità" troppo ridotta. Domande: gli anti coagulanti comportano conseguenze sulla qualità della vita? E' possibile sottoporsi ad altri interventi chirurgici nonostante la terapia? Mi sarebbe permesso l'allenamento regolare? Infine: l'uno e l'altro intervento sono compatibili con un incisione sternale mini invasiva? Perdoni le fin troppe domande, chiaramente un minimo d'ansia c'è. Grazie, Alessandro.
Risposta del medico
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In linea generale, l’intervento cardiochirurgico di sostituzione valvolare aortica dà buoni risultati e consente di riprendere una vita attiva. Per i quesiti specifici, alcuni dei quali è bene che vengano discussi anche con il cardiochirurgo che la opererà, le posso dire che: gli interventi di riparazione valvolare (“plastica valvolare”), a fronte del vantaggio di non dover sostituire la propria valvola, danno risultati complessivamente meno favorevoli a lungo termine, e la fattibilità, come lei sa già, dipende molto dalle condizioni anatomiche dei lembi che il chirurgo troverà al momento dell’intervento. La terapia anticoagulante, che deve essere per tutta la vita in caso di protesi meccanica, deve essere condotta in maniera molto attenta, affinché i benefici siano sempre superiori ai rischi, e può incidere in parte sulla qualità della vita perché sono necessari periodici prelievi di sangue per il controllo dell’indice INR. La possibilità di essere sottoposti ad altri interventi chirurgici in corso di terapia anticoagulante orale esiste, ma naturalmente si dovranno prendere alcune precauzioni (sospensione o riduzione della terapia, sua sostituzione con altri preparati, stretto monitoraggio dell’INR nel periodo pre- e post-operatorio); il rischio operatorio complessivo rimane comunque più elevato rispetto a quello del soggetto “normale”. La possibilità di utilizzare una tecnica mini-invasiva può esistere, ma la valutazione va fatta dal cardiochirurgo che la opererà.
Risposto il: 25 Settembre 2006