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Chirurgia mininvasiva

Gentile Professore, ho 43 anni e un prolasso della valvola mitralica di entrambi i lembi con insufficienza mitralica che da un grado moderato-severo (febbraio dell'anno scorso) e' ora giudicato "severo" dal mio attuale cardiologo, che oltre ad avermi dato un'efficace terapia da sei mesi per l'ipertensione, mi indica un tempo massimo di attesa per l'intervento di riparazione stimato in circa un anno. Premetto che il mio sintomo principale e' un maggior lavoro da parte del cuore (circa 85 - 90 battiti al minuto) e talvolta qualche respiro a meta' soprattutto durante i momenti di tensione sul lavoro. Desidero sapere quali i pregi ed i difetti di un intervento "classico" di riparazione della valvola mitralica con sternotomia, praticato anche nella mia regione da medici di fiducia (cicatrice a parte, sono molto probabili anche rischi di infezioni, pericolo di insufficienza respiratoria e probabilita' di trasfusioni ? Altre complicazioni ?) rispetto ad un intervento mininvasivo preticato ad esempio nei centri specializzati per questo tipo di intervento al di fuori della mia regione (dove pero' avrei serie difficolta' ad andare). Molte Grazie Marco Modena
Risposta del medico
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Gli interventi di chirurgia minivasiva presentano naturalmente tutti i vantaggi legati al tipo di approccio, con minore incidenza di complicanze e soprattutto senza i problemi legati alla sternotomia. L’efficacia del gesto chirurgico nel caso specifico è buona, ovviamente quando ci si rivolga a centri con una buona esperienza specifica.
Risposto il: 27 Settembre 2006