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Esperto Risponde

Cisto-pielite post rapporto sessuale

Gentile dottore, sono una ragazza di 20 anni ed è da tre anni che soffro di cistite post rapporto sessuale, dall'urinocultura sempre E.Coli presente, per scrupolo ho fatto fare analisi pure al mio ragazzo e non risulta niente.
Da questo aprile la situazione è degenerata in coliche renali, susseguite dall'alzarsi della temperatura corporea fino ai 38,5 ° Adesso, non ho più cistite, sento direttamente dolore ai reni, esattamente a quello di sx, come se si contraesse, alla minzione sento dolore al pube nella fascia sx. L'ultimo episodio risale a circa due settimane fa, dall'urinocultura risultavano E.Coli ed Enterococco fecale. Mi hanno visitata 6 ginecologi differenti, dandomi integratori di vario genere al cranberry e fermenti lattici, dato un sapone saugella da usare prima dei rapporti, sono stata dall'urologo che mi ha dato anch'esso integratori di cranberry, ma continuo a stare male, anche perché ho 20 anni e non ce la faccio più a dover andare avanti ad antibiotici. Come posso risolvere questo problema? Da quale specialista devo andare? Che analisi devo fare? La ringrazio per la sua disponibilità. Buonaserata
Risposta del medico
Specialista in Urologia
L'evoluzione dei disturbi con dolore renale e febbre fa pensare in prima battuta ad una cisto-pielite, ma si impone l'esecuzione di una ecografia dell'addome, di cui lei non ci riferisce, per escludere altre possibili cause e complicazioni. I batteri coinvolti in queste infezioni delle vie urinarie provengono esclusivamente e con assoluta certezza dal suo intestino ed è essenzialmente lì che vanno riposte le maggiori attenzioni. Non si tratta di un problema di igiene locale, ma essenzialmente di uno squilibrio della flora batterica intestinale (disbiòsi) con prevalenza di batteri più aggressivi che si sostituiscono a quelli normalmente presenti nella zona uro-genitale.
Il seppur minimo trauma del rapporto sessuale è spesso in grado di rompere un equilibrio instabile e scatenare l'insorgenza di cistite, più o meno intensa e complicata. Insistere eccessivamente con gli antibiotici (alemno in assenza di febbre) è controproducente poiché a fronte di un transitorio risultato a livello urinarie, non si fa altro che selezionare a livello intestinale batteri sempre più resistenti ed aggressivi. Fermenti lattici, probiotici, integratori delle più varie specie vanno certamente bene, ma più di tutto è importante affrontare il problema dal punto di vista gastro-enterologico e nutrizionale. Questo poiché in qusi tutti i casi dietro a queste complicazioni si nasconde un'alimentazione errata o delle intolleranze alimentari misconosciute, che devono essere ricercate con estrema attenzione. Sopra a tutto questo, l'indicazione a perseguire una abbondante idratazione, bevendo 2 litri d'acqua al giorno è ovviamente un consiglio di universale validità.
Risposto il: 08 Agosto 2016