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Esperto Risponde

Corre ma migliora socializzando

ho un bambino di 10 anni con ritardo cognitivo logopedico crisi epilettiche lui e' un medio grave ora vuole essere lasciato libero quando siamo in giro al super mercato ecc...io ho paura perche lui se vede quolcosa corre velocemente io ho il polso finitolui non parla cosa posso mettergli a dosso in modo che lui sia libero di gestirsi ma che nello stesso modo io posso avere un controllo quando lui vuole andare stiamo cercando di renderlo autonomo ma e' molto difficile tante volte va bene altre facciamo a gara per requperarlo mi date un consiglio mio figlio ha i suoi problemi ma ha anche un bel caratterino e sa quello che vuole solo che se va si puo'fare male se va per strada o altro ma vuole stare libero
Risposta del medico

Per quanto riguarda le mie competenze premetto che Le posso rispondere soltanto sul piano psicologico e sul piano educativo. Noto quindi, attraverso la lettura della Sua breve ed intensa descrizione, che il caso del Suo ragazzo presenta varie esigenze diagnostiche e terapeutiche, quindi, non essendo io un medico, Le consiglio, come sempre, di chiedere lumi ad un neuropsichiatra infantile, rintracciabile anche con questo sito internet. Sul piano psicologico le dico innanzitutto di non scoraggiarsi giacché è tipico di questa età, anche per i ragazzi totalmente sani, il creare problemi ai genitori attraverso l’ansia di correre precipitosamente da soli, quando scendono le scale, quando escono dalla scuola, quando attraversano la strada, quando vengono introdotti in supermercati, stabilimenti balneari, pinete o avviati giù per le vallate.
A questa età sono desiderosi di sfuggire totalmente al controllo dei genitori senza timore dell’ignoto, principalmente i maschi iperattivi ma anche molte ragazze. Poi la corsa precipitosa diminuisce di intensità verso i 15 anni. Si racconta che nel passato, alcune mamme, in particolari casi, sperimentalmente, anche dietro consiglio medico, abbiano fatto indossare, per strada, ai figli “problematici”, non molto grandi, particolari tracolle fornite da negozi specializzati. Ma ci sono comunque parecchi metodi psico-pedagogici e riabilitativi per migliorare la condotta, ma nessuno può dirsi il migliore in assoluto. Esiste il metodo del gioco guidato da appostiti animatori, fisioterapisti, psicomotricisti in centri o cooperative specializzate, chiamato ludoterapia. Anche la logopedia apporta benefici diretti ed indiretti. Poi si può provare ad ottenere un miglioramento educativo favorendo le “piccole fughe” del ragazzo e approfittando degli spazi senza pericoli fissi, “protetti” da personale addetto alla vigilanza dei minori, come avviene nelle scuole pubbliche statali ed in alcune scuole pubbliche gestite da privati, dotate di campetti vigilati per esempio da assistenti sanitari, fisioterapisti, docenti di sostegno o da psicomotricisti. In questo modo il ragazzo, lasciato relativamente libero negli spazi ampi, comincerà a provare e a misurare tutta la sua forza nel correre ed a dosare le sue energie e soprattutto a socializzare con i coetanei, cosicché quando poi uscirà con Lei accetterà più volentieri gli avvertimenti ed il controllo per mano. Appena il ragazzo mostrerà una maggiore attenzione ai Suoi avvertimenti, potrà sperimentare, sempre secondo il giudizio di un Neuropsichiatra infantile, qualche moderno dispositivo telefonico di localizzazione elettronica da portare in tasca, simile a quelli forniti dai Gestori della telefonia mobile anche per gli sciatori, rocciatori, speleologi o per le persone anziane smemorate. Ma credo che bisogna abituarlo a gestire la libertà di movimento facendogli trascorrere molto tempo appunto in aree ampie e completamente protette e vigilate anche alle uscite. Per il passato si realizzavano queste esperienze con i ragazzi problematici anche nei campetti annessi agli oratori, ma oggi probabilmente, se Lei si rivolge all’Ufficio Servizi Sociali del suo Comune, potrà nei limiti del possibile avere, dall’Assistente Sociale addetto, molte indicazioni specifiche e forse anche il sostegno per l’iscrizione ai Centri o alle Cooperative assistenziali più vicini a Lei, che praticano ludoterapia infantile, attività motorie speciali e drammatizzazione per adolescenti ed adulti.
 

Risposto il: 02 Maggio 2012