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Esperto Risponde

difficile rispondere senza valutare il pz

Mio padre nel 1991 scopre un carcinoma indifferenziato di tipo rinofaringeo (linfoepitelioma di schminke) che viene asportato e sottoposto a radioterapia.Nel 1998, durante un controllo annuale viene scoperta una nuova neoplasia a livello del solco amigdalo-glosso destro che giungeva alla porzione inferiore della loggia tonsillare destra. Per questo viene sottoposto ad un delicato intervento durato quasi 7 ore di buccofarigectomia trasmandibolare destra con svuotamento linfodonale sottodigastrico e sovramoioideo destro e sottomandibolare destro più ricostruzione con lembo pettorale.Questo tipo di intervento gli ha provocato notevoli difficoltà di linguaggio, di deglutizione e di respirazione (mangia cibi frullati aiutandosi con l'acqua per mandarli giù per la mancanza di saliva-la radioterapia ha asciugato le ghiandole salivari- e per la assenza di motilità delle pareti operate).Dal 2007 ha riportato diversi episodi di polmoniti ab-ingestis curate con antibiotici e cortisone, conseguenza che purtroppo ci hanno detto normale a distanza di tempo dall'operazione e che diversi pazienti sottoposti a quel tipo di interventohanno presentato. Purtroppo da circa un mesetto mio padre ha notato la presenza in gola di una escrescenza che sembrava un afta ma che sanguinava.Con una fibroscopia hanno accertato una neoplasia faccialaringea sin epiglottide cT1 NO - e consigliato biopsia della lesione in MLSD a scopo diagnostico per la valutazione della eventuale fattibilità di esposizione. Ad oggi un intervento demolitivo di laringectomia su un paziente come mio padre che ha già notevoli difficoltà respiratorie e di deglutizione sarebbe devastante o forse pieno di complicanze, dato che secondo i medici intervenire con il Laser sarebbe impossibile data la ristrettezza del tratto a seguito dell'intervento e si dovrebbe intervenire esternemente dal collo. Si potrebbe secondo Lei scongiurare l'intervento e adottare un' alimentazione particolare associata a radioterapia?Questo potrebbe tenere sottocontrollo la malattia o farla ridurre evitanto così ulteriori mutilazioni?Non sappiamo cosa fare e che approccio avere? demolitivo o conservativo?
Risposta del medico
Specialista in Radioterapia e Oncologia

Una risposta alla sua domanda richiede una valutazione completa delle condizioni generali del paziente: nell'uno e nell'altro caso (chirurgia o radioterapia) il rischio di un'alimentazione artificiale con sonda è alto; la decisioneè guidata non solo dalle condizioni fisiche del paziente ma anche dalle abilità dei colleghi che dovranno curare il paziente siano essi otorinolaringoiatri che radio-oncologi.

E' sempre molto difficile capire quale sia la strada migliore in questi contesti; la mia personale opinione è che il paziente dovrebbe essere valutato congiuntamente da un gruppo di specialisti (dai già citati al nutrizionista, al riabilitatore, al geriatra, ecc.)

Risposto il: 09 Aprile 2014