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Esperto Risponde

epilessia criptogenetica

HO 39 ANNI E DAL 2008 SOFFRO DI EPILESSIA. DALLA POLIGRAFIA A GRANDI LINEE QUESTA E' LA RISPOSTA: BREVI SEQUENZ THETA IRREGOLARI SULLE DERIVAZIONI FRONTALI SX. IN SONNO TALI ELEMENTI RISULTANO PIù EVIDENTI ASSUMONO MORFOLOGIA AGUZZA E SI ASSOCIANO TALORA A COMPLESSI K. DIAGNOSI CRISI FOCALI ASSOCIATE AD ANOMALIE ELETTRICHE SULLE DERIVAZIONI FRONTO TEMPORALI SX. HO INIZIATO CON IL DEPAKIN E TEGRETOL MA HO AVUTO SCARSI RISULTATI AVEVO CRISI A GIORNI ALTERNI POI HANNO AGGIUNTO TOPOMAX CHE MI DAVA BENEFICIO MA CON MOLTI EFFETTI COLLATERALI QUINDI E' STATO SOSPESO E INIZIATA UNA NUOVA TERAPIA. ORA PREENDO TEGRETOL 800MG AL GIORNO E 3000MG DI KEPRA, LE CRISI COMPAIONO OGNI TRE GIONI. DALLA TAC DALLA RMN E DALLA RISONANZA TRE TESLA CON CONTRASTO NON CI SONO DANNI RISULTANO TUTTI NEGATIVI, HO SOLO IL PROBLEMA DEELLA SELLA VUOTA CHE MI HANNO ASSICURATO NON C'ENTRA NIENTE CON QUSTO PROBLEMA. VOLEEVO NELLO SPECIFICO CAPIRE COSA VOGLIA DIRE LA DIAGNOSI E COME PUO' ESSERE CHE CON TUTTE QUESTE CRISI NON SI RILEVI NIENTE COSA PUò CAUSARE QUESTO PROBLEMA. IO SONO SEGUITA A VERONA CHIEDO SE E' IL CASO DI RIVOLGERMI PRESSO CENTRI PIU' SPCIALIZZATI NEI METODI DI INDAGINE. IL DOTTORE CHE MI STA' SEGUENDO DI CUI HO FIDUCIA PARLAVA DI RISONANZA FUNZIONALE PUO' ESSEERE UTILE PER CAPIRE DOVE PARTE IL PROBLEMA? RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE E ATTENDO UNA VOSTRA RISPOSTA. GRAZIE
Risposta del medico
Dr. Massimo Barrella
Dr. Massimo Barrella
Specialista in Neurologia
Il termine "epilessia criptogenetica" dal greco, Kriptos, nascosto, indica proprio la sua condizione. Le crisi epilettiche si sviluppano a partire da gruppi di neuroni che, per svariati motivi, non "comunicano bene" tra loro, quindi formano dei "grappoli" di ipereccitazione incontrollata. Capisce bene che, nascendo il disordine da una base microscopica, è molto facile che gli accertamenti per immagini usuali (RM o, peggio, TC) siano incapaci di visualizzare alcunchè. La RM funzionale combina la visualizzazione dell'encefalo con dei dati relativi allo stato di attivazione delle aree della corteccia, per cui, in diversi casi, con essa è possibile identificare il o i focolai di partenza delle crisi. Ma tutto ciò è utile solo se la localizzazione del focolaio viene poi sfruttata a fini terapeutici. In altri termini, queste indagini più sofisticate non cambiano di molto la terapia medica (in cui si va, ahimè, come si è accorta, un pò a "tentoni"); in alcuni, selezionati, casi la definizione precisa del focolaio epilettogeno apre la strada ad una prospettiva di terapia chirurgica, ma questa è un'altra storia... Saluti
Risposto il: 27 Aprile 2011