Il termine "epilessia criptogenetica" dal greco, Kriptos, nascosto, indica proprio la sua condizione.
Le crisi epilettiche si sviluppano a partire da gruppi di neuroni che, per svariati motivi, non "comunicano bene" tra loro, quindi formano dei "grappoli" di ipereccitazione incontrollata. Capisce bene che, nascendo il disordine da una base microscopica, è molto facile che gli accertamenti per immagini usuali (RM o, peggio, TC) siano incapaci di visualizzare alcunchè.
La RM funzionale combina la visualizzazione dell'encefalo con dei dati relativi allo stato di attivazione delle aree della corteccia, per cui, in diversi casi, con essa è possibile identificare il o i focolai di partenza delle crisi. Ma tutto ciò è utile solo se la localizzazione del focolaio viene poi sfruttata a fini terapeutici. In altri termini, queste indagini più sofisticate non cambiano di molto la terapia medica (in cui si va, ahimè, come si è accorta, un pò a "tentoni"); in alcuni, selezionati, casi la definizione precisa del focolaio epilettogeno apre la strada ad una prospettiva di terapia chirurgica, ma questa è un'altra storia...
Saluti