Salve,
la problematica descritta, da lei correlata con l'esposizione a fattori scatenanti specifici (vista/pensiero del sangue in primis) è senz'altro molto diffusa, anche fra la popolazione maschile. Dando per buoni gli esiti degli accertamenti ematologici da lei eseguiti, seppur con difficoltà (!), mi sento di rassicurarla e di dirle che non ha motivo per sentirsi 'imbarazzata' in occasione di episodi di malessere come quelli descritti. Cerchi di affrontare con più serenità la sua quotidianità, magari facendosi accompagnare in occasione di prelievi ematici, al fine di "distrarsi" e di non focalizzare l'attenzione sulla procedura stessa.
Dato che il problema, da ciò che leggo, sembra assumere connotazioni abbastanza rilevanti per la sua tranquillità, potrebbe rivolgersi ad uno specialista cardiologo per eseguire una valutazione più appropriata al contesto.
Saluti