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Etiologia delle vaginiti

Salve è un anno ormai che soffro di bruciore vaginale,a volte è davvero terribile,sono andata da una ginecologa che mi ha prescritto antibiotici,ovuli ecc ma non ho risolto nulla;sono andata da un ginecologo privato che mi ha detto che ho la candida mi ha prescritto Diflucan 1compressa al giorno per 3 giorni e poi una compressa a settimana per tre settimane,poi 2ovuli di sertagin,miclast crema per una settimana,poi dopo il ciclo per 3 mesi dovevo mettere normovagin 1ovulo a sera per 3 sere,ma dopo 2 mesi ci risiamo con il bruciore terribile.Sono andata dal ginecologo e mi ha dato la stessa cura,la sto facendo,èpassata già una settimana,ma continuo ad avere il bruciore,non ne posso proprio più,non so che fare,sono disperata.Grazie,Francesca
Risposta del medico
Filippo Dall'Orto
Filippo Dall'Orto
Gentile Signora, il bruciore ai genitali è generalmente dovuto ad una vulvovaginite, cioè ad una infiammazione della vagina e dei genitali esterni. L'etiologia dell'infiammazione può essere varia, anche se la causa più frequente sono le infezione batteriche, virali o micotiche. Quando vi sono segni evidenti per fare una diagnosi, come le vescicole nell'herpes, o le secrezioni simil-caseose nella candidosi (che si associa tipicamente anche al prurito) o le perdite verdastre schiumose nella tricomoniasi, si può anche cominciare a somministrare una terapia, dopo avere tuttavia effettuato un esame microsocopico ed un tampone per esame colturale, per una successiva conferma diagnostica. Nei casi in cui invece il bruciore è l'unico sintomo e soprattutto quando la sintomatologia è ricorrente e refrattaria alla terapia, gli esami sopra citati sono indispensabili per confermare l'eventuale presenza di microrganismi e avere un antibio- o anti-micogramma, che consenta di effettuare una terapia farmacologica mirata. Vi sono tuttavia alcune forme di vulvite in cui gli esami batteriologici sono negativi e che possono essere provocate da stimoli irritativi di tipo fisico (assorbenti o pantaloni stretti per esempio) o da fenomeni di sensibilizzazione a detergenti per l'igiene intima o agli stessi farmaci. Queste forme richiedono la rimozione delle possibili cause (sospensione delle terapie antibiotiche, utilizzo di assorbenti ipoallergenici, evitare gli indumenti stretti o colorati), l'eliminazione di alcuni comportamenti errati ( lavarsi troppo spesso e con detergenti aggressivi) e l'impiego di preparati lenitivi, ricostitutivi ed eventualmente di cortisonici. Risposta a cura del Dott. Francesco Guida, Dirigente Medico U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia, A.O.R.N. "A. Cardarelli" -
Risposto il: 18 Novembre 2007