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Esperto Risponde

Herpes

Gentili dottori, grazie in anticipo per l’eventuale risposta. Sono mamma di un bimbo che ora ha 7 mesi, ma quando aveva 4 mesi ho avuto un herpes labiale e il pediatra mi aveva terrorizzata sugli effetti che avrebbe potuto avere un eventuale contagio per un neonato, quindi oltre a mettere l’Aciclovir ho passato una settimana con la mascherina giorno e notte perché allattavo al seno il bimbo. Poiché io e tutta la mia famiglia soffriamo di herpes, volevo sapere fino a che età è così pericoloso per i bambini, e se solo contatti ravvicinati portano al contagio o anche una semplice vicinanza. Scusate la domanda, ma mi viene l’ansia ogni volta che vedo qualcuno con un herpes. Saluti
Risposta del medico
L' infezione che lei cita è causata dal virus Herpes Simplex (tipo1) che si trasmette attraverso il contatto diretto interumano, di solito in ambito familiare, (esempio molto frequente è dato dal genitore affetto, ma ignaro del rischio di contagio, che assaggia la minestrina del figlio o lo bacia). Inizialmente si avverte un leggero pizzicore e un senso di calore su un punto arrossato del labbro: nel giro di qualche ora, in corrispondenza dell’iniziale punto dolente, compaiono delle vescicole, molto dolorose, ripiene di un liquido limpido . Caratteristica dell’infezione da Herpes labiale è la recidiva, più o meno frequente, dovuta al fatto che questo tipo di virus, dopo la prima infezione, non viene eliminato, ma va a nascondersi in alcune strutture nervose che gli fanno da “nido” (i gangli). Qui il virus rimane silenzioso anche per un lungo periodo di tempo, ma questa latenza può essere interrotta da una serie di situazioni, che lo rendono di nuovo virulento (attivo) tanto da ripercorrere a ritroso la strada fatta all’inizio, e colonizzare la sede dell’infezione primaria, provocando di nuovo la comparsa delle tipiche lesioni. Mestruazioni, gravidanza, allattamento, stress fisico e/o psicologico (gare sportive, un lutto, un’emozione forte, una separazione), oppure malattie infettive anche banali come un raffreddore e ancora eccessiva esposizione al sole, carenze nutrizionali sono tra le cause più frequenti che possono interrompere lo stato di sonno del virus e provocare una recidiva. Per evitare il contagio è bene fare molta attenzione e adottare alcune accortezze igieniche. Lavarsi bene le mani, prima e dopo aver applicato il rimedio o la pomata sulle labbra, evitare i baci o abbracci troppo intimi, evitare di usare posate, bicchieri, spazzolino da denti in modo promiscuo. Oltre a trasmetterlo agli altri, non è raro che, toccando la zona con le vesciche, si provochi un’auto-inoculazione sulle dita (come succede spesso ai bambini che sono soliti portare le mani alla bocca) o anche in altre parti del corpo (guance, naso, occhi). A volte l’infezione primaria in bambini molto piccoli (sotto l’anno di età) può essere anche grave e, dopo un’incubazione di circa 5 giorni, si manifesta con una stomatite (gengive e mucose gonfie e facilmente sanguinabili), più o meno importante, accompagnata da febbre alta, salivazione intensa, difficoltà a ingoiare e ingrossamento dei linfonodi del collo. I sintomi, seppure importanti per l’intenso disagio dei piccoli, tendono a migliorare in 2-3 giorni e guarire in 2 settimane circa.
Risposto il: 02 Settembre 2019