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Esperto Risponde

Il tumore primitivo è localizzato nel colon, le

Il Tumore primitivo è localizzato nel Colon, le metastasi sono numerose e di grandi dimensioni nel fegato, il paziente risiede a roma, è possibile sottoporlo a Chemioembolizzazione, alcolizzazione o radiofrequenza e dove?
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Le metastasi epatiche sono tumori inizialmente insorti in sedi differenti dal fegato, che raggiungono questo organo attraverso la sua elevata vascolarizzazione e, a causa della funzione di "filtrazione" del fegato, qui si impiantano. La terapia delle metastasi epatiche varia in base a vari fattori, quali il tipo di tumore primitivo, il numero di metastasi, la localizzazione all'interno del fegato delle metastasi, le condizioni generali del paziente. La terapia più efficace in assoluto è la chirurgia; quando le metastasi (in particolare quelle del colon, del retto e quelle neuroendocrine) sono rimuovibili attraverso un intervento chirurgico, allora bisogna proporre al paziente l’intervento chirurgico. Tutti i pazienti portatori di metastasi dovrebbero sempre essere valutati da un chirurgo esperto nella chirurgia del fegato, oltre che da un oncologo. I limiti della chirurgia consistono nelle cause di non-resecabilità della metastasi, quali le dimensioni del tumore o il numero dei noduli. Queste limitazioni sono state ulteriormente ridotte dai progressi della chirurgia, rese possibili grazie a particolari tecniche come l' embolizzazione e le "resezioni in due tempi" (la possibilità di eseguire cioè due resezioni a breve distanza di tempo basata sulla capacità del fegato di rigenerare spontaneamente). La sopravvivenza dei pazienti operati dopo 5 anni dall'intervento supera il 30%. È possibile eseguire anche più di una resezione nello stesso paziente nel corso della sua malattia. Inoltre, si stanno effettuando nuove ricerche tese a studiare la possibilità di rendere operabili metastasi non operabili mediante cicli di chemioterapia preoperatoria. Per le metastasi epatiche da tumori del colon-retto e da tumori neuro-endocrini la terapia chirurgica rappresenta l’opzione principale. Il ruolo primario della chirurgia è invece meno evidente e in fase di studio per le metastasi epatiche secondarie a tumori primitivi differenti da quelli citati precedentemente. Per queste metastasi epatiche secondarie ad altri tumori, come quello della mammella, dello stomaco, dell’ovaio ecc…, l’indicazione ad eseguire l’intervento chirurgico è più complessa, a causa del diverso comportamento biologico di tali neoplasie e pertanto viene posta in casi selezionati. Il trapianto di fegato non ha alcun ruolo in questo campo se non in casi estremamente selezionati di metastasi neuroendocrine. Non c'è invece indicazione per gli altri tipi di metastasi epatiche. I tipi di chemioterapia che possono essere applicati in caso di metastasi epatiche sono molteplici e dipendono dalle caratteristiche del tumore primitivo (quello che ha dato origine alle metastasi). I farmaci possono essere somministrati in tutto l’organismo (terapia sistemica) o soltanto al fegato (terapia locoregionale) grazie a particolari cateteri, che vengono posizionati a livello dei vasi sanguigni del fegato. La chemioterapia è la disciplina da cui più si attendono nuovi risultati, essendo spesso la malattia diffusa; continuamente si sperimentano nuovi farmaci, si cerca di realizzare una terapia che aumenti la resecabilità e che riduca le recidive, aumentando così la sopravvivenza dei pazienti. Inoltre, molti sforzi sono rivolti a stabilire il ruolo della chemioterapia locoregionale e della sua possibile associazione con quella sistemica. Infine per quanto riguarda le terapie per cutanee c’è da dire che l'alcoolizzazione per cutanea e la radiofrequenza sono tecniche che prevedono entrambe la rimozione delle metastasi epatiche mediante la loro distruzione, ottenuta mediante l'inserimento di aghi o sonde nel fegato attraverso la parete addominale. Esse hanno un ruolo assai marginale nel trattamento di questi tumori e vengono considerati solo in casi assai selezionati di pazienti che, per un qualunque motivo, non possono essere operati.
Per quanto riguarda “dove” eseguire tali terapie, trattandosi di terapie standard, è necessario rivolgersi a Centri specialistici per la cura delle malattie epatiche dove sia presente una equipe medico-chirurgica e nella sua città vi sono numerosi Centri che comprendono tali caratteristiche, quali il Policlinico Umberto I.
Risposto il: 22 Dicembre 2003