Parlare di “negligenza” da parte dell’ospedale che ha avuto in cura suo marito mi sembra eccessivo. Come lei immagina, la medicina non è la matematica: non sempre 2 + 2 è uguale a 4. Nella maggior parte dei casi le cose vanno in un certo modo e le terapie che vengono prescritte vanno bene appunto nella maggior parte dei casi. E’ quello che ci dicono i libri, gli articoli pubblicati e la nostra stessa esperienza quotidiana. Ed è in base a questo che noi decidiamo che terapia prescrivere, secondo la nostra coscienza. Questo non esclude la sporadica presenza di un caso “sfortunato”, che si discosta dall’andamento considerato normale, e che noi purtroppo non siamo in grado di prevedere, ma che non giustifica la parola “negligenza” nel comportamento del medico. Inoltre tutte le terapie e tutte le procedure che noi medici prescriviamo hanno un potenziale rischio di effetti collaterali, per cui la nostra decisione si basa su un rapporto rischio-beneficio: prescriviamo se consideriamo che il potenziale beneficio sia maggiore del potenziale rischio e non prescriviamo se pensiamo che la terapia non sia veramente indicata o se pensiamo che non valga la pena correre il rischio. A volte però l’andamento del paziente appare purtroppo anche a noi inaspettato, anche quando abbiamo agito in modo consapevole e responsabile. Siamo medici, sì, ma non ci è stata data la possibilità di prevedere il futuro. In effetti la terapia con eparina è indicata durante la immobilizzazione dovuta alla presenza del gesso, mentre non è indicata quando si ricomincia a muoversi. Venendo alla trombosi, la prima cosa è fare sciogliere il trombo, mediante la terapia e i controlli Doppler che il medico che la prescritto. Le conseguenza dipendono dall’insieme della caratteristiche del singolo paziente, che non posso quindi giudicare ora, prima di tutto se ci sono altri fattori di rischio per trombosi (varicosità venose, fumo,….). In generale, dato che la trombosi era stata verosimilmente determinata da una causa rimovibile, una volta rimossa la causa non ci dovrebbe essere il rischio di recidive.