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Esperto Risponde

malattie autoimmuni vasculite

Ho 45 anni, tiroidite di Hashimoto e portatrice di fattore V di Leiden.Da qualche anno ipoacusia bilaterale, per il persiste di tale disturbo nel 2009 eseguivo rmn encefalo che evidenziava la presenza di gliosi in sede sopratentoriale. Nel luglio 2009 visita neurologica che evidenziava prove antigravitarie positive romberg positivo, ipostenia agli arti di destra . Eseguivo rmn cervicale e elettroneurografia del nervo surale tutto nella norma eccetto l'esame vestibolare che evidenziava iporeflessia vestibolare destra. Diagnosi deficit neurologico di forza di causa sconosciuta. Mi viene consigliato di fare ogni 6 mesi visita neurologica. A gennaio 2010 al controllo mi viene data la cardioaspirina per il mio fattore di Leiden. A giugno 2010 per il persistere dell'emiparesi mi viene prescritta altra rmn e rachicentesi. Nel frattempo a metà mese improvvisamente comincio ad avere il braccio sinistro intorpidito e formicolio, contatto il neurologo il quale mi dice di andare al pronto soccorso e fare una Tac. La tac risulterà negativa ma mi ricoverano per sospetta S.M. Durante tale ricovero eseguo rmn con mdc encefalo che evidenzia alcune aree iperintense in T2 e Turbo-flair a carico della sostanza bianca frontale sottocorticale bilateralmente compatibile con foci gliotici. Non si rilevano aree di diffusione ristretta compatibili con lesioni ischemiche recenti, a arico del parenchima encefalico. Elettroencefalogramma: presenza di alterazioni elettriche modeste in regione temporale bilateralmente (aspecifiche). Effettuo rachicentesi il cui esame è è negativo e sono in attesa di una diagnosi che penso sia sconosciuta come nel primo ricovero in dh. Secondo lei è un problema neurologico o vascolare dato che il problema persiste e non mi fa vivere bene? Grazie
Risposta del medico
Dr. Massimo Barrella
Dr. Massimo Barrella
Specialista in Neurologia
Cara Signora, la Sua è una storia, nell'ambito delle patologie autoimmunitarie, quasi "tipica". Alterazioni geneticihe (il fattore V di Leiden), la presenza di patologie autoimmuninarie d'organo "extranevrassiali" (la tiroidite), il sesso femminile e l'età (periodo menopausale), sono tutti elementi riconosciuti come fattori di rischio per l'insorgenza di una vasculite a carico del sistema nervoso centrale. La vasculite a sua volta è l'infiammazione ricorrente o sporadica dei vasi (arterie e/o vene) del cervello, in genere di quelli a ridosso dei rivestimenti meningei, e più spesso quelli di piccolo calibro (arteriole e/o venule), per cui si vengono a formare delle micro-ischemie puntiformi nel contesto del mantello corticale e/o sottocorticale. Purtroppo sia la diagnosi che la terapia di queste condizioni è alquanto grossolana, perchè la "rosa" di presentazioni cliniche e i meccanismi specifici di queste condizioni non sono ancora ben note. In linea di massima, però non bastano in genere le azioni di prevenzione anti-aggregante piastrinica (aspirinetta, ticlopidina, ect), bensì bisogna, specie in fase acuta (cioè in presenza di nuovi segni di infiammazione), ricorrere a farmaci antinfiammatori direttamente attivi sul processo disimmunitario (cortisonici, ciclosporine, azatioprina, ect). Le consiglio di avvalersi del parere di un esperto immunologo, in modo da concertare, insieme ai Suoi curanti, la condotta terapeutica più adeguata possibile sul "medio-lungo" periodo. Distinti saluti
Risposto il: 14 Luglio 2010