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Esperto Risponde

Mia madre è stata sottoposta a intervento di

Mia madre è stata sottoposta a intervento di ciecostomia e emilectomia in rispettivamente in data 18/3/04 e 06/04/04 l'Esame istologico ha dato referto di adenocarcinoma al colon modestamente differenziato infiltrante a tutto spessore parete colica fino al grasso previscerale, margini di Resezione indenni, presenza di 4 Metastasi linfonodali, tc. evidenzia la presenza di 2 metastasi solo al fegato di 3,8 e 5,8 cm. nel II e VII segmento. Che cure ci sono, quale è la più efficace, si può tentare la resezione epatica o la termoablazione, che probabilità di guarigione ci sono?
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
La cura delle metastasi epatiche varia in base ad alcuni fattori, quali ad esempio il tipo di tumore primitivo, la sede delle metastasi ed il loro numero di metastasi ed infine le condizioni nutrizionali e generali del paziente. La terapia più efficace in assoluto è la chirurgia. Pertanto al paziente deve essere sempre proposto, in prima battuta un intervento chirurgico, soprattutto nel caso di metastasi del colon o del retto. I pazienti con metastasi devono quindi essere valutati in primis da un chirurgo. La sopravvivenza dei pazienti operati a 5 anni dall'intervento è all’incirca maggiore del 30%. Il ruolo primario della chirurgia è invece meno evidente per le metastasi epatiche secondarie a tumori primitivi differenti da quelli del colon e del retto. In questi casi l’indicazione chirurgica risulta più difficile e pertanto viene posta in casi selezionati. Non vi è indicazione per il trapianto di fegato nel caso di metastasi epatiche, ad eccezione dei rari casi di metastasi neuroendocrine. Per quanto riguarda le terapie alternative alla chirurgia si può considerare la chemioterapia. Essa prevede vari tipi di protocollo a seconda del tipo di tumore primitivo. I farmaci possono essere somministrati in tutto l’organismo (terapia sistemica) o soltanto al fegato (terapia locoregionale) grazie a particolari cateteri, che vengono posizionati a livello dei vasi sanguigni del fegato. Infine vi sono le terapie ablative percutanee, cioè l'alcoolizzazione (PEI) e la radiofrequenza. Si tratta di procedure poco invasive che permettono di rimuovere le metastasi epatiche mediante la loro distruzione, ottenuta mediante l'inserimento di aghi o sonde nel fegato attraverso la parete addominale. Tali procedure rivestono un ruolo relativamente importante e si adottano soltanto quando vi sia una impossibilità ad utilizzare altre strategie.
Risposto il: 28 Maggio 2004