Mirtazapina

Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua situazione. Comprendo la sua preoccupazione riguardo alla dipendenza dalla mirtazapina e il desiderio di interrompere l'assunzione.

Cerco di riassumere il suo problema: assume mirtazapina da più di 4 anni, un terzo di compressa la sera per dormire. Quando prova a sospenderla, soffre di insonnia, agitazione e paura. Si chiede come fare per smettere e se dovrà prenderla a vita.

La mirtazapina è un antidepressivo che agisce su diversi neurotrasmettitori, tra cui serotonina e noradrenalina. Oltre all'effetto antidepressivo, ha una spiccata azione sedativa e ansiolitica, che la rende utile per trattare l'insonnia associata alla depressione o all'ansia.

Quando si assume mirtazapina per lungo tempo, l'organismo si abitua alla sua presenza e si possono verificare sintomi di astinenza se interrotta bruscamente, come insonnia, agitazione, ansia, nausea, capogiri. Per questo è importante non sospendere mai la terapia di propria iniziativa, ma farsi seguire dal medico per uno schema di riduzione graduale.

Il mio consiglio è di discutere con il suo medico curante un piano per diminuire lentamente il dosaggio di mirtazapina, magari nell'arco di alcune settimane o mesi. Questo approccio graduale minimizza i sintomi di sospensione e aumenta le probabilità di successo.

Nel frattempo, può essere utile adottare alcune strategie non farmacologiche per migliorare il sonno, come mantenere orari regolari, evitare stimoli luminosi la sera, praticare sport. Se l'insonnia o l'ansia persistono, il medico potrà valutare terapie alternative o di supporto.

È importante ricordare che la durata del trattamento con antidepressivi varia da persona a persona. Alcuni hanno bisogno di assumerli per periodi prolungati o a vita, altri riescono a sospenderli dopo la remissione dei sintomi. Non si colpevolizzi se ha difficoltà a interrompere la mirtazapina: con il giusto supporto medico e determinazione ce la può fare.

In conclusione, la sospensione della mirtazapina dopo un uso prolungato richiede una riduzione graduale del dosaggio sotto supervisione medica, per evitare sintomi di astinenza. Con pazienza e le giuste strategie si può riuscire a interrompere l'assunzione. Le auguro di trovare presto un piano efficace in collaborazione con il suo medico.

Cordiali saluti,
Federico Baranzini
Medico Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
www.psichiatra-a-milano.it