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Esperto Risponde

Necessario valutare costi e benefici

Buongiorno sono ad inviare la presente perche vorrei alcuni chiarimenti.Mio padre di anni 67 e' affetto da carcinoma tipo A piccole cellule a livello del lobo di destra , sindome mediastinica, astenia e tutto cio' che ne e' conseguito.Trattato con un primo ciclo di chemioterapia a basso dosaggio non tollerata, e dieci sedute di radio, da qualche giorno ultimate.La radioterapia se non altro ha "liberato" l'esofago ( non ha mai avuto disfagia) consentendogli di alimentarsi nuovamente, cosa che da due mesi non faceva piu'.Ora l'abbiamo portato a casa ma gli oncologi sostengono di non voler procedere con ulteriori terapie, anche se devo dire che da quando e' a casa mangia di tutto , cammina ... Cosa sta succedendo? Inoltre e' corretto pensare di non tentare neanche con una chemio di seconda linea?La mia non e' sfiducia negli oncologi ma a sentir loro nel giro di qualche giorno mio papa' ci avrebbe lasciato, invece ogni giorno che passa lo vedo migliorare .... qualcuno puo' chiarirmi l'evoluzione di certe patologie, perche' non capisco. Grazie
Risposta del medico
Dr. Piero Gaglia
Dr. Piero Gaglia
Specialista in Chirurgia generale e Oncologia

 Ogni trattamento medico/chirurgico deve valutare il rapporto costo (inteso come effetti collaterali per il paziente) e beneficio (prolungamento della vita e/o miglioramento della qualita' di vita).


Spesso un semplice buon trattamento palliativo (cura dei sintomi) lontano da un ospedale (fintanto che cio' sia possibile) da' al paziente vantaggi, almeno in termini di qualita' di vita.
Accettare la realta' di una prognosi infausta e sovente meglio (per il paziente) che l'accanimento con terapie che apportano dubbi benefici.
Sono scelte difficili, anche perche', nonostante la legge lo imporrebbe, non e' facile riversare sul paziente, gia' sofferente, anche l'onore di una grave decisione.

Cordialmente.

Dott. Piero Gaglia

Risposto il: 11 Giugno 2013