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Esperto Risponde

Ritenzione urinaria post-partum

Salve,ho 36anni e da circa due anni che avverto un problema a livello vescicale;mi manca lo stimolo ad urinare e avvolte non svuoto bene la vescica.Pertanto,tale situazione mi crea frequentemente episodi di cistite.Ho scoperto questo disturbo all'inizio della gravidanza e parlandone con il mio ginecologo mi fu detto che era normale .Dopo la nascita del piccolo avvenuta purtroppo,in maniera naturale e male assistita ,ho allattato il piccoletto fino a nove mesi.Compiuto il mio dovere materno,desidero urgentemente capire e affrontare questo disturbo.Attualmente il problema è peggiorato , non solo non sento lo stimolo a svuotare la vescica,ma per svuotarla mi sforzo.Sono messa male,purtroppo la colpa non è solo mia!Per farmi aiutare sono andata da un urologo,che mi ha consigliato di eseguire come prima indagine la cistoscopia e per capire come funziona la vescica l'esame urodinamico.Mi chiedo quando la vescica non funziona bene ,può essere dipeso da un eventuale prolasso,oppure da una disfunzione del muscolo protusore?Esiste qualche rimedio per riacquistare la funzionalità vescicale persa?Se, si quali?Grazie , anticipatamente.
Risposta del medico
Dr. Giovanni A. Tommaselli
Dr. Giovanni A. Tommaselli
Specialista in Ginecologia e ostetricia
La ritenzione urinaria riconosce diverse etiopatogenesi. Naturalmente si deve escludere un eventuale prolasso genitale che potrebbe meccanicamente ostruire le vie urinarie, ma in quel caso dovrebbe essere così importante da poter essere rilevato semplicemente al tatto anche da lei stessa. Si devono altres' escludere altre forme di ostruzione urinaria. Poi si deve studiare il funzionamento della vescica è l'attività del detrusore. Infine si deve valutare la presenza di un eventuale danno della conduzione nervosa. Sicuramente l'indicazione del suo urologo di praticare cistouretroscopia ed esame urodinamico rappresenta un ottimo consiglio per iniziare a raccogliere dati su di una patologia abbastanza complessa. Io sicuramente assocerei una visita per valutare lo stato del pavimento pelvico (validità dei muscoli pelvici, presenza di eventuali prolassi). Per quanto riguarda la risoluzione del problema, questa dipende naturalmente dalla causa. In caso di ostruzione, si dovrà procedere a rimuovere "l'ostacolo" alla fuoriuscita delle urine. In caso di alterazioni della funzionalità della vescica si possono provare approcci farmacologici. In alcuni casi di difficile risoluzione si può tentare la "neuromodulazione sacrale" che consiste nell'introduzione di un elettrodo a livello di un nervo del sacro connesso ad un pace-maker che va sistemato nel sottocute.
Risposto il: 20 Giugno 2011