Essendo lei stato già sottoposto a una procedura di ablazione della fibrillazione atriale, credo che sia doveroso per Lei rivolgere le domande al centro aritmologico che la segue abitualmente perché per molte delle risposte che lei richiede è opportuno avere a disposizione l’ultimo ECG e conoscere le caratteristiche delle recidive aritmiche. Detto questo, per alcuni casi selezionati puo’ essere efficace l’approccio “pill-in-the-pocket” (“pillola-in-tasca”) che consiste nella somministrazione di un carico orale di un farmaco antiaritmico (ad esempio il rytmonorm che lei ha citato, che presenta il vantaggio di poter essere somministrato come dose di carico orale, di agire rapidamente e di causare minimi effetti indesiderati). I pazienti con fibrillazione atriale recidivante che presentano episodi non frequenti (meno di uno al mese) ed emodinamicamente ben tollerati, possono trarre beneficio da questo tipo di approccio. La terapia anticoagulante è indicata se il ritmo non è stabile. Non faccia pero’ nulla da solo, prima di avere parlato con il suo aritmologo. Controlli anche la funzione tiroidea (con un semplice esame del sangue). Gli ansiolitici possono aiutare a ridurre il livello di ansia: difficile che possano essere utili nella prevenzione delle recidive di fibrillazione atriale. Cordiali saluti.