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Esperto Risponde

Sintomi atipici. Che fare?

Salve, ho 22 anni, 170 cm di altezza. Da circa 5 anni, dietro a strettissimo controllo psichiatrico sto assumendo l'Eutimil. Questo perchè anni fa sono andata incontro a un periodo particolare della mia vita...in pratica avevo cominciato a mangiare pochissimo (con scomparsa delle mestruazioni x circa 5-6 mesi) e questo mi comportò in breve tempo a una tristezza cronica (nodo alla gola..senso di inadeguatezza..ecc). Non so se le 2 cose siano state collegate! Sta di fatto che mi rivolsi a un neuropsichiatra che mi prescrisse 20mg/die di etutimil (1 cmpr).Ora dopo anni dalla prima assunzione, io e il mio medico abbiamo optato per un progressivo abbandono. Premetto che nel corso di questi 5 anni ho avuto bisogno di "rincari" ... cioè arrivare a prenderne anche 60mg/die, ma per poco tempo. Progressivamente sono passata da questi 60 a 40 per poi tornare, ormai da 2 anni, a 20mg/die.Ora...e arrivo al punto, come detto, ho deciso (abbiamo,col medico) di sospendere la terapia, visto il mio benessere. Oggi è venerdì, è da domenica che non assumo + nessuna compressa. I primi 2 giorni non ho avvertito nulla, ma da martedì provo un senso di nausea associato a vomito, sogni vividi,un po' di giramenti di testa e fastidio alle orbite. Ne ho parlato col medico, ma secondo lui non sono sintomi da associare alla sospensione. I sintomi da sopsensione lui li associa esclusivamente come ricomparsa dei disturbi di partenza.Ma nel foglio illustrativo i miei figurano comunque come ipotetici disturbi da sospensione.........Non so a chi da ragione! Mi pare strano che sia una coincidenza...Forse è il caso che ne riprenda almeno 10mg/die prima di interrompere definitvamente?Mi scuso per essere stata prolissa...ma è difficile essere sintetici quando si parla di queste cose!
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Gentile utente, il mio consiglio è di non fare nulla di testa sua, ma di informare sempre e in ogni caso il suo psichiatra. Se le dà sicurezza scalare il farmaco invece di sospenderlo, prima glielo comunichi, poi segua ciò che le dice. Si fidi e si affidi. Se lo ritiene opportuno, anche un supporto psicologico potrebbe giovarla. Saluti Dr. Delogu ipnosicagliari.blogspot.com
Risposto il: 13 Agosto 2010