Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende

Coronavirus: lo studio, pazienti potrebbero non avere febbre e anomalie Tac

Roma, 3 mar. (Adnkronos Salute/Xinhua) - I pazienti colpiti da Covid-19 "potrebbero non avere la febbre" e nelle loro Tac al polmone "potrebbero non
Roma, 3 mar. (Adnkronos Salute/Xinhua) - I pazienti colpiti da Covid-19 "potrebbero non avere la febbre" e nelle loro Tac al polmone "potrebbero non risultare anomalie". Lo ha stabilito uno studio cinese pubblicato sul 'New England Journal of Medicine' e coordinato dallo specialista di malattie respiratorie Zhong Nanshan. Secondo la ricerca i sintomi più comuni di Covid-19 sono comunque "febbre e tosse, mentre raramente è stata registrata la diarrea". Secondo lo studio "l'assenza di febbre nei casi di Covid-19 è più frequente che nell'infezione da Sars-CoV e Mers-CoV" e questi pazienti potrebbero "non essere individuati se nei protocolli di sorveglianza ci si concentra sul rilevamento della febbre".
"Circa il 43,8% dei pazienti studiati - evidenzia la ricerca - aveva la febbre quando è stato ricoverato in ospedale, il tasso è salito all'88,7% durante il ricovero in ospedale nei casi più gravi". Lo studio ha elaborato le caratteristiche cliniche dell'infezione da Covid-19 sulla base dei dati di 1.099 pazienti (confermati in laboratorio da 552 ospedali in 30 province della Cina); l'età media era di 47 anni e il 42% era formato da donne. Il periodo di incubazione medio del coronavirus era di quattro giorni.
Al momento del ricovero, in circa il 56,4% dei pazienti è stata trovata una anomalia negli alveoli polmonari durante la Tac. Mentre nel 18% dei casi non è stata registrata nessuna particolare anomalia. Sempre al momento del ricovero, la linfocitopenia (un numero basso di linfociti nel sangue) è stata osservata nella maggior parte dei pazienti. Lo studio ha anche dimostrato che il virus "potrebbe essere rilevato nel tratto gastrointestinale di alcuni pazienti, nella saliva e nelle urine, quindi - concludono i ricercatori - occorre adottare una maggiore protezione igienica. Perché la presenza di 'super-diffusori' non può essere esclusa".
Ultimo aggiornamento: 03 Marzo 2020
2 minuti di lettura

L’hai trovato utile?

Condividi

Iscriviti alla newsletter di Paginemediche
Unisciti ad una community di oltre 50mila persone per ricevere sconti esclusivi e consigli di salute dai nostri esperti.
Ho letto l'Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali