Per prima cosa deve eliminare, mediante ditta specializzata, le coibentazioni in amianto presenti nell'impianto, sostituendole con altri tipi di coibentazione più moderni e meno pericolosi.
In secondo luogo dovrebbe eseguire una TAC ad alta definizione (senza mezzo di contrasto!), per lo studio del parenchima polmonare e delle pleure, con quesito specifico allo specialista Radiologo.
In terzo luogo, se l'esame dovesse risultare normale, si metta il cuore in pace. Normalmente, se una persona viene esposta in modo diretto all'amianto (lavoratori estrattori dell'amianto, addetti alle caldaie, meccanici a contatto con ferodi dei freni delle auto, carpentieri, operai edili, ecc, ecc), manifesta gli effetti nocivi dell'amianto a distanza di parecchi anni (25-30 e più). Non sappiamo se l'esposizione svilupperà patologie, di cui la più temibile è il mesotelioma, oppure no. E l'eseguire TAC di controllo non ci consente di predire se eventuali placche pleuriche presenti subiranno una trasformazione maligna. E poi a quale distanza di tempo dovremmo eseguire TAC? ogni anno, ogni due anni o tre fino a 75 aa? Alle fine le radiazioni assorbite potrebbero provocarci qualche "problemino" e risultare più nefaste della patologia che vorremmo evitare e che al momento non è presente. E' chiaro che se uno è stato operato per una patologia grave come un tumore del polmone, è giustificato eseguire anche tre TAC in un anno, se necessarie. Spero di essere stato chiaro. Cordiali saluti.