Buongiorno,
Quella che mi riporta è una situazione molto curiosa, allo stesso tempo interessante ma sicuramente da approfondire, le spiego.
Innanzitutto è necessario avere sempre dati certi e scoprire bene le carte in tavola:
Abbiamo una visita di un otorino o foniatra che attesti quanto detto dalla mamma? questo è il primo passo poiché senza quella non possiamo basarci solo alle richieste (giustificate, è sempre un genitore che si preoccupa del figlio) della mamma.
Necessitiamo di dati oggettivi. Lei giustamente fa notare che la disfonia è una problematica di VOCE legata alla vibrazione delle corde vocali, dalla loro modulazione apertura/chiusura repentina detta onda mucosa, nasce il segnale glottico, detta VOCE. Nello specifico (suonare uno strumento a fiato) non vi è quanto descritto da me, ma bensi, una apertura delle corde che permane per il tempo espiratorio, e la modulazione dei suoni viene espletata dallo strumento ( è li che sorge il suono). Al ragazzo rimane (solamente) da fungere da mantice, non da risuonatore. Ora la mia domanda è:
come mai la mamma dice che è disfonia e poi parla di cattiva gestione del fiato? si, sono collegate, ma chi gliene ha parlato? fa delle sedute di logopedia? (che sono molto indicate) se si la invito a contattare lo specialista in logopedia che segue il ragazzo poiché una terapia non esclude a mio avviso il poter suonare uno strumento, anzi! tante volte si usano risuonatori esterni per detendere la faringe e laringe. E qui ultimo punto, come mai è disfonico questo ragazzo? insomma, la richiesta della mamma è troppo di "pancia" e forse poco sensata, mi faccia sapere dopo un colloquio con lei cosa ne emerge perché oramai mi ha incuriosito.
saluti
Yuri gallo