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Attacchi d'ansia?

Salve, Ho 17 anni e nell'ultimo periodo credo di avere forti attacchi d'ansia. Tutto è iniziato circa un anno fa; un giorno, mentre me ne stavo tranquilla ho inizato ad avvertire un senso di "soffocamento", la paura si è accanita su di me ed io non sapevo proprio cosa fare. Battito veloce, fiato corto come se avessi un peso sullo stomaco che mi impediva di respirare bene. Il tutto durò qualche minuto, mi trovavo a casa da sola e non sapevo cosa fosse appena successo. Tremavo e piangevo. In quel periodo facevo uso di marijuana ed ogni volta che fumavo mi succedeva esattamente la stessa cosa: ansia, paura di morire da un momento all'altro, difficoltà a respirare ecc ecc. Così, pensando che il mio disturbo dipendesse proprio del fumare cannabis, smisi. La situazione migliorò, e, per i mesi a venire stavo bene. Poi, un giorno di fine agosto (2018) mentre me ne stavo tranquilla nel letto, è ricomparso. Più forte di prima. Faticavo a respirare, e avevo il "bisogno" di sbadigliare per alleviare il problema. Durò circa tre giorni (interi), molto brutti. Ne parlai con la mia famiglia, ma loro, conoscendomi, sanno che io, fin da piccola ho sempre avuto paura di tutto, ogni singolo malessere fisico per me era la fine del mondo, e forse, non hanno tutti i torti: mal di pancia? Appendicite; Male al braccio? Infarto. Fin da piccola, ogni tanto mi succedeva di "faticare" a respirare o ad avere il timore che non lo facessi bene automaticamente, prendevo la mano a mia mamma o a mio papà e gli soffiavo sopra chiedendo loro se respiravo. Perciò mi ignorarono. Ho iniziato a chiamarli "attacchi a sorpresa" perché essi si presentavano quando meno me lo aspetto. Potevo stare bene per giorni interi, settimane addirittura o potevo stare male per ore ed ore, continuando a respirare sulla mia mano con la paura che d'un tratto smettessi di farlo. Ammetto che sono stati mesi duri. Ho capito anche che, i posti affollati aumentano il rischio dei miei attacchi a sorpresa, anche i posti chiusi: ascensori, autobus, treni, macchine e aerei. Questo mio disagio mi sta portando ad isolarmi, e, questa settimana è la più dura di sempre. Gli attacchi a sorpresa ormai durano tutti il giorno, eccetto qualche momento della giornata in cui mi danno tregua ( durante le ore di sonno, ad esempio, sta benissimo, dormo senza nessuno problema ma appena mi sveglio e mi preparo qualcosa per fare colazione, pensando al fatto che non ho "ansia" ecco che essa torna)Ma non nascondo il fatto che ho paura. Ho paura a parlarne con qualcuno, e ho paura di dover andare a fare degli analisi (fin da piccola ho paura degli esami e degli ospedali in generale). Ed ho perennemente la sensazione di stare per morire. Esempio: guardo qualcosa, mi incanto magari, e penso: "questa forse è l'ultima cosa che vedrai" è una sensazione molto brutta e stressante. Si starà chiedendo qual è la mia domanda. La mia domanda è: Si tratta di ansia e/o attacchi d'asia/panico o di qualcosa di più grave? (Premetto anche che se non penso alla paura di non respirare automaticamente sto bene; sto bene quando parlo con qualcuno e quando faccio qualcosa che mi tenga occupata) Se si tratta d'ansia, ci sono rimedi NATURALI per cobatterla? Esercizi, una dieta sana ecc ecc. Grazie mille in anticipo per qualunque consiglio e/o diagnosi da parte di un esperto. Cordiali saluti
Risposta del medico
Dr. Mauro Savardi
Dr. Mauro Savardi
Specialista in Psicologia clinica e Psicologia e Psicoterapia
Buongiorno ciò che descrivi è presumibilmente riconducibile a degli attacchi di panico che tuttavia richiedono per essere diagnosticati di una valutazione medico psicologica appropriata. Pertanto il mio consiglio è quello di valutare una consultazione medico/psicodiagnostica come primo step per capire di cosa si tratta, la cornice di personalità e la storia personale all'interno dei quali si inseriscono ed eventualmente pianificare un lavoro terapeutico centrato sul sintomo. Non credo che rimedi naturali possano essere esaustivi per un problema (anche se non grave) che dovrebbe implicare un lavoro più introspettivo, ma anche cognitivo comportamentale.
Risposto il: 07 Febbraio 2019