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Buonasera, ho una pz. ipertesa dislipidemica di 77

Buonasera, ho una pz. ipertesa dislipidemica di 77 anni che presenta una dilatazione della Aorta ascendente di 46 mm con lieve IA, dimensione e cinesi del VS normale con lieve ipertrofia settale, EF55% (ecocardio del 26/10/04). In un precedente eco di gennaio 2002 la radice era 43 mm. La pz. ha un buon controllo PA a parte due crisi ipertensive un mese fa circa in seguito ad assunzione di Cortisone per Lombosciatalgia. assume attualmente tenormin 100 mg 1/2 cp x 2, blopress 16 mg 1 cp e lescol 80 mg 1 cp. Con che frequenza ritenete utile un monitoraggio ecocardiografico? Modifichereste la terapia? A che valori della radice chiedereste un consulto cardiochirurgico? grazie per la cortesia.
Risposta del medico
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Grazie del contatto. Una dilatazione dell’aorta ascendente che tende ad aumentare nel tempo suggerisce di effettuare un controllo mediante ANGIOTAC toracica in modo da valutare non solo le dimensioni del tratto visualizzabile con l’ecocardiogramma ma anche quelle della porzione non propriamente esplorabile (tratto trasverso e discendente dell’arco). In seguito si potrà valutare l’opportunità di un consulto cardiochirurgico, considerando che l’indicazione all’intervento – in linea generale – si pone per dimensioni di 50 mm – salvo il caso della sindrome di Marfan e patologie intrinseche della parete aortica. Un altro elemento che entra nella valutazione è lo stato della valvola aortica (morfologia, ecc ...). Nel caso in cui venisse confermata la dimensione dell’aneurisma, che consideriamo correlato alla patologia ipertensiva ed ad un processo aterosclerotico, è fondamentale lo scrupoloso controllo dei valori pressori che dovrebbero essere sempre mantenuti entro i 130/80 mmHg ed una rivalutazione ecocardiografica dopo 3 mesi e dopo 6 mesi (si deve considerare la variazione dimensionale nei 2 anni e quindi cercare di stabilire se questa costituisce una tendenza a dilatare a breve termine o meno). E’ importante stabilire la morfologia della valvola aortica (tricuspidata o bicuspide?) perché nel caso della bicuspidia aortica può coesistere una “debolezza” intrinseca della parete aortica (che verosimilmente avrebbe dovuto manifestarsi ben prima dei 77 aa). Infine, è necessario stabilire se si tratta di un caso isolato nella famiglia oppure se altri componenti del nucleo familiare abbiano avuto lo stesso problema in quanto esistono forme familiari di aneurisma e si deve cercare di capire se esista o meno un rischio aumentato di dissecazione. Per la terpia, concordo con la scelta del betabloccante e del vasodilatatore periferico per il problema dell’ipertensione, dell’aneurisma aortico, dell’insufficienza valvolare e dell’ipertrofia VS – anche se le linee guida ESC-ISH del 2003 tendono a non suggerire l’associazione betabloccante-sartano. Spero di essere stato esauriente.
Risposto il: 29 Novembre 2004