Gentile Signora,
il batterio di cui ci parla è un "parassita" della pelle dell'area genitale, ma praticamente mai viene coinvolto in infezioni delle vie urinarie, se non in casi eccezionali, che ceramente non si verificano nel suo caso. Pertanto, prima di assumere antibiotici è indispensabile valutare con molta attenzione la situazione nella sua realtà, molto spesso bere molta acqua per un paio di giorni è in grado di risolvere di per sè i casi più semplici. Inoltre, l'urocoltura positiva deve sempre essere accompagnata dalla presenza di globuli bianchi nelle urine in quantità significativa. Se così non è, nuovamente, non vi è indicazione alla erapia antibiotica. Alla sua età, la quasi totalità delle cistiti è legata più o meno direttamente ad una funzione intestinale non perfetta. A questa malfunzione è opportuno badare con pari attenzione, se non addirittura superiore. Terapia antibiotiche protratte, che vanno ad alterare la flora batterica intestinale, possono essere anche cotroproducenti e vanno gestite con estrema parsimonia ed unicamente da un nostro Collega specialista in urologia. In conclusione, riferendosi alla sua domanda specifica, pensiamo che la terapia in corso possa essere interrotta senza particolari problemi, ripetendo l'esame delle urine e l'urocoltura tra 3 settimane.
Saluti